San Germano nella Guerra di Successione Austriaca

(1740-1748)

La guerra di successione austriaca (1740-1748), che coinvolse quasi tutte le potenze europee, scoppiò all'ascesa al trono austriaco di Maria Teresa d'Austria, fondamentalmente a causa delle mire espansionistiche di Federico II di Prussia.

Per cercare di compensare tutte queste sconfitte, Maria Teresa strinse alleanza con il Re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia, il quale, sulla scorta delle precedenti esperienze negative che lo avevano legato alla Francia e alla Spagna nel corso della guerra di successione polacca, si impegnò a sostenere le posizioni austriache in cambio dell'acquisizione della Lombardia. A tal fine, le truppe congiunte austro-piemontesi diedero avvio a una campagna militare proprio nella Val Padana, che portò alla conquista della città di Modena, sottratta a Francesco III d'Este e ai suoi alleati spagnoli.

nel novembre del 1744. Il Piemonte fu invaso, le truppe borboniche entrarono a Milano e si dovette concludere una sospensione d'armi. L'anno seguente, però, l'arrivo di rinforzi dall'Austria consentì di mettere in rotta le truppe franco-ispano-napoletane e genovesi. predominio francese, sta di fatto che i pochi mesi fra l'inverno del 1745 e la primavera del 1746 bastarono ai Piemontesi per riprendere fiato e per mettere a punto un indirizzo strategico più efficace. Passato all'offensiva con la riconquista di Asti e la liberazione di Alessandria dall'assedio dei Francesi, l'esercito sabaudo riuscì, grazie a questi due primi successi, a risollevare il morale della popolazione .

 

Le vicende belliche del conflitto coinvolgono il nostro territorio nel 1746 , quando il Vercellese si trovò come zona di confine sul quale le forze Sabaude e quelle austriache comandate dal principe di Lichtestein , accorse in aiuto ai Piemontesi per contrastare l'assedio dei francesi nell'allessandrino e nell'astigiano e dalla minaccia di invasione delle truppe spagnole dal milanese.

Dalle memorie del conte Gaspare Galleani D'Agliano allora tenente della Cavalleria Piemontese si viene a sapere "

.....Dopo il trascorso di dodici giorni, che restammo in questa posizione, senza che si prendessero altre misure per l'acquisto di Asti, nè si scorgesse la menoma apparenza, siccome da alcuni era stato supposto, che i nemici l'avrebbero abbandonato, il re, che aveva il suo quartiere, a Crescentino, mandò a chiamare il conte della Manta per farlo assistere al consiglio di guerra, che si dovea tenere ad oggetto di concertare, e dare le più convenienti disposizioni per l'assegnamento de'quartieri d'inverno, a quali era ormai tempo di mandare tutte le truppe. In seguito pertanto a quanto venne in quel consiglio stabilito, venne destinato al principe di Lichtestein, ed alla sua armata il Novarese; alla nostra fanteria le città di Vercelli, Trino, Crescentino, e loro vicinato; ed a quattro reggimenti di cavalleria le terre di S. Germano, Tronzano, Bianzè, e Livorno. Furono pure assegnati alla cavalleria i posti avanzati, che pendente l'inverno avea ad occupare, e questi erano Pobieto, Pezzana, Azigliano, e Stroppiana....

Per il territorio sangermanese lo stazionamento di un reggimento di cavalleria  e relativo 'acquartieramento di 10 squadroni di cavalleria per un totale di 650 uomini e 600 cavalli ebbe un rilievo importante per la popolazione del borgo. Tale situazione ebbe durata di pochi mesi . Grazie alla mutata situazione bellica , il Re Carlo Emanuele III di Savoia dopo la pausa invernale fa trasferire i reggimenti di cavalleria fermi a San Germano e negli altri paesi della zona , nel torinese.

 

 

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