BIAGIO  ALLIEVO

 

(1857-1908)  

POETA  - AVVOCATO

  Avvocato , figlio di Giuseppe Allievo , l'illustre filosofo e pedagogista professore dell'Ateneo di Torino. Era nato a Sozzago , piccola borgata della Lomellina , nella casa dei genitori della madre Maria Cappa , ma si considerava a tutti gli effetti sangermanese di origine , dove era stato portato da bambino , quando gli zii materni agricoltori , si erano trasferiti a San Germano dalla Lomellina . Biagio Allievo visse quindi l'infanzia e la fanciullezza nella tenuta dei fratelli Cappa , dove col padre continuò a trascorrere le vacanze estive anche negli anni della gioventù.

Perciò non c'è da meravigliarsi se proprio dalle risaie sangermanesi abbia tratto le sue prime ispirazioni poetiche, chiamato a prestare il servizio militare , trasferito dal distretto di Vercelli a cui apparteneva a Milano al 76° Reggimento di Fanteria , nel 1881 pubblicò il suo primo sonetto sul giornale "La Lombardia" ,  intitolato "La caserma di Santa Prassede" . La sua prima poesia pubblicata su la Gazzetta del Popolo della Domenica fu "Novo Fiore" del 10 Maggio 1885 , ed era dedicata al coetaneo , amico d'infanzia , e anche lontano parente Giuseppe Deabate , che due settimane prima , il 26 Aprile 1885 , con ugual titolo gli aveva indirizzato una sua breve lirica .

Laureatosi a Torino in legge , intraprese la carriera forense , dedicandosi specialmente al patrocinio delle cause penali, ottenendo grande notorietà . Tuttavia mai tralasciò di dedicarsi alla letteratura e alla poesia . Già tra il 1878 e il 1885 aveva scritto una decina di articoli per la Gazzetta Letteraria , in seguito oltre alle varie composizioni poetiche pubblicate sulla Gazzetta del Popolo della Domenica e su altre riviste , raccolse in un volume nel 1903 , con prefazione di Arturo Graf , sotto il titolo "Versioni Poetiche" traduzioni dal francese di opere di Victor Hugo , T. Gautier , A. De Musset , ecc.

A lui si deve l'inno della Croce Rossa Italiana Di viva fiamma, di sangue vivo nel 1901 messo in musica da Ruggero Leoncavallo (altri suoi versi ispirarono Jules Massenet).

L'INNO DELLA CROCE ROSSA
(musica di Ruggero Leoncavallo
su poesia di Biagio Allievo)

Di viva fiamma, di sangue vivo

rosseggia e avvampa il tuo colore;

rechi la pace come l’ulivo,

schiudi le braccia, schiudi le braccia,

come l’amore, come l’amor. 

 

O Croce Rossa! Ampie le braccia

dischiudi al vinto e al vincitor;

scagli pur l’odio la sua minaccia…

tu sei la pace, tu sei la pace,

tu sei la pace, tu sei l’amor. 

 

Nel vivo sangue dei prodi intriso

il tuo germoglia purpureo fiore,

e il raggio sfolgora del tuo sorriso

come la vita, come la vita,

come la vita, fiamma d’amor.

 

O Croce Rossa! Labaro santo

sii tu del vinto, del vincitor;

gronda di sangue l’umano pianto

tu sei la pace, tu sei la pace,

tu sei la pace, tu sei l’amor. 

 

Forse nei secoli lontani e turdi

avrà al fin requie l’uman livore…

a te noi supplici leviam gli sguardi,

a te gli anetiti, a te gli anetiti

a te gli anetiti, santi del cuor. 

 

O Croce Rossa! Tu d’ogni guerra

fuga lo scempio, placa il furor…

e arridi e sfolgora sovra la terra,

sogno di pace, sogno di pace,

sogno di pace, alba d’amor!