La Chiesa Parrocchiale
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Interno della Chiesa addobbata per il 600°centenario della nascita del Beato Antonio Della Chiesa |
Relazione architettonica sulla Chiesa Parrocchiale di San Germano Vercellese |
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Nel 1755 la comunità di S.Germano Vercellese stabilì di ricostruire la Chiesa Parrocchiale , fu indetto un concorso tra ingegneri ed architetti , fu scelto il progetto di Giovanni Battista Feroggio. I lavori incominciarono nel 1754 , nel 1760 la chiesa era compiuta ; nel 1764 fu consacrata da Mons. Solero arcivescovo di Vercelli la decorazione pittorica a marmi tinti fu eseguita dal 1796 al 1798. La facciata è di buon disegno ma non fa presagire lo splendore dell'interno. E' a due piani ; a pian terreno un ordine dorico con porta centrale coperta da timpano curvilineo ; il piano superiore più stretto è decorato da un ordine con lesene ioniche , frontone triangolare , grande finestra ovale con cappello curvilineo a orecchie ioniche pendenti , ma ora è chiusa da un affresco rappresentante il Santo titolare , sopra la trabeazione del pianterreno lateralmente , due tondi incorniciati riccamente portano due dipinti fiancheggiati da due obelischi di pietra , forse in origine questa fronte era a paramento , poichè è architettura corretta ma un pò fredda , potrebbe essere stata eseguita in epoca posteriore. L'interno è veramente creazione barocca , pianta assai originale e variata ; breve l'ingresso a cui succede una specie di abside con due sfondi laterali che accolgono due piccoli altari ; parte centrale rettangolare con due grandi sfondi laterali in curva dove trovano posto due più grandi altari , segue una specie di abside disposta in senso opposto alla precedente coi due sfondi laterali e relativi altari più piccoli , presbiterio piuttosto sviluppato , abside semicircolare. Le pareti sono ornate da un alta trabeazione che corre sotto le volte , sostenuat da lesene e colonne corinzie , collocate su alti stilobati. Nelle pareti in curva delle due cosidette absidi sono aperti quattro archi che danno accesso alle quattro piccole cappelle laterali. Due grandi archi più alti poggianti su lesene e colonne corinzie , danno adito alle grande cappelle laterali su di essi e su grandi archi trasversali poggia la cupola ellittica . Le pareti del presbiterio sono pure decotare da lesene portanti la trabeazione , come pure le pareti curve dell'abside , nel mezzo della quale un frontone triangolare portato da lesene inquadra una grande icona. Variatissima è pure le disposizione delle volte , precede una breve volta a botte , segue una semicalotta divisa da due fasce in tre spicchi , due dei quali lateralmente sono forati da grandi finestre rettangolari , sagomate nella parte superiore. Come si è detto , la parte centrale è coperta da grande cupola ellittica il cui asse più lungo è perpendicolare a quello della chiesa , essa è sostenuta da quattro grandi pennacchi poggianti su archi ed è divisa in otto spicchi da otto fasce che si appoggiano alla base ellittica del cupolino , ad ogni spicchio corrisponde una finestra verticalmente ovale . Segue poi una semicalotta come la precedente , ma disposta in senso opposto , pure con due grandi finestre , sul presbiterio incombe un tratto di volta a botte e poi poi una grande volta a vela , sotto di cui si aprono due finestre ovali , l'abside è coperta da una semicalotta divisa da due fasce in tre spicchi , in due di questi sono aperte finestre ovali. Grandi finestre cordiformi sono ancora aperte sopra i maggiori altari laterali. Gli altari sono tutti di marmo a vari colori , di gusto barocco meno puro , piuttosto lombardesco , trionfa il marmo nero , con il giallo , verde e rossiccio ; le due grandi cappelle laterali sono limitate da ricche balaustrate marmoree con pilastrini di tipo Vittoriano , invece dei balaustrini , grandi transenne traforate di marmi varii. L'altare maggiore , colla sua ricca balaustrata , è pure trattato allo stesso modo. Grandioso e originale vano abbondantemente illuminato dall'alto che produce meraviglia ! Giudizioso originale , vano graduale avvicendamento degli spazi inclusi , varietà delle pareti piane e curve , varietà e originalità delle volte colle due semicalotte che si contrastano. Lo spettatore dall'ingresso , guardando in alto , ammira l'aerea cupola ellittica , a cui succede una semicalotta , una volta a botte , un altra a vela ed infine il semicatino dell'abside , volte che degradano in altezza e larghezza con ridda di archi e fasce. Armoniosi e variati sono i rapporti tra le lunghezze e altezze , variati i giochi di luce ed infine l'occhio si compiace meravigliato in questa fantasia barocca , peccato che la decorazione a finti marmi non sia molto felice.
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A suggello del progetto architettonico di G.B Feroggio , è da considerare la supervisione per il progetto della cupola di Bernardo Antonio Vittone , maestro del Feroggio e di cui si trova traccia della collaborazione in alcuni disegni della chiesa da lui firmati. |
Bernardo Antonio Vittone
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Su grandioso disegno dell'architetto Ing. Ferroggio di Torino venne costruita l'attuale Chiesa Parrocchiale nello stesso luogo della vecchia chiesa che si dicasi già stata ricostruita sopra un tempio pagano destinato a Venere o Diana e poi trasformato in tempo cristiano. Il lavoro incominciato nel 1754 , durò con alterne vicende fino al 1760 , nel quale anno fù terminata tutta la parte muraria della Chiesa ed incominciò ad essere aperta al pubblico. Nel 1764 fù consacrata da Mons. Solaro , Vescovo di Vercelli. Nell'anno 1775 fu collocata sulla facciata della Chiesa la Croce di ferro che ancor oggi si vede. Degli otto altari di legno dell'antica Chiesa Parrocchiale , se ne conservavano fino a agli anni 30 , ancora tre , ormai rovinati nella Chiesa campestre di San Vito , della Chiesa antica si conserva pure , all'altare della Madonna delle Grazie , un'immagine di Maria SS. col Bambino Gesù. La Chiesa Parrocchiale é di forma ovale ed è sormontata da una snella cupola. Internamente è lunga m.45 e larga m.12,50 da balaustra a balaustra degli altari centrali del B.Antonio e del Suffragio ed è alta m.30 dal centro della cupola al pavimento. La Chiesa è ad una sola , grande , magnifica navata tutta in stucco , molto ben conservato , sino all'altezza del cornicione. Ilavori di stuccatura , su disegno dell'Arch. Michele Richiardi ,incominciati il 10 Settembre 1796 , furono terminati il 9 Luglio 1796 .
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Il Presbiberio Nel mezzo della grande abside , lunga m.12 , in stucco e marmi si innalza l'altare maggiore , dedicato a San Germano Vescovo di Auxerre ; ampia e comoda è la mensola , vi sono tre gradini per i candelieri , un grande trono a forma di tempietto circolare serve per l'esposizione del SS. Sacramento nelle solennità. Si accede all'altare per l'ampia gradinata semicircolare in marmo , di 4 gradini , in alto un meraviglioso e ricchissimo baldacchino sovrasta e protegge l'altare. Bello e pregevole è il coro , in noce , con gli stalli separati da svelte e ritorte colonnine. Le Icone Al fondo dell'abside , come pure sopra ogni altare , si trova una grandissima tela raffigurante il Santo o dei Santi a cui l'altare è dedicato. Rimarchevole è la tela sovrastante l'altare del Beato Antonio , dedicata alla Madonna del Rosario. Quando la comunità di San Germano , con decreto del 7 Settembre 1812 dal Prefetto del Dipartimento della Sesia (Vercelli) ottenne il permesso di edificare lo scurolo per riporvi l'urna del Beato Antonio dinnanzi all'altare attuale , venne stabilito su proposta dell' Arch. Sassi di Vercelli , che sul quadro della Madonna del Rosario , invece di Santa Rosa , che stava con San Domenico in contemplazione della Madonna , vi si dipingesse l'immagine del Beato Antonio . E cosi venne fatto. Chiunque adesso osserva il detto quadro e lo riguarda attentamente , in fondo a destra vede , intorno al capo del Beato , quasi una sfumatura d'ombra leggerissima , che in modo appena visibile lo appanna. Quell'ombra ricorda la testa di Santa Rosa che vi era dipinta. Gli Altari Oltre l'altare maggiore , i sei grandi altari della Chiesa sono in marmi preziosi e stucco , in perfetto accordo con la grande navata , e sono disposti come appresso : a mezzogiorno , ossia a destra di chi entra nella Chiesa , si trovano gli altari di San Giuseppe , del Suffragio e di San Giovanni Battista , a mezzanotte ossia a sinistra di chi entra , si trovano gli altari di S. Orsola , del Beato Antonio e del Crocifisso . Dopo questo vi è la piccola Cappella con altare dedicato alla Madonna delle Grazie. Il presbiterio , l'altare del Suffragio e quello del Beato Antonio sono muniti di preziose balaustre in marmo. Questo ultimo ha anche una bella cancellata in ferro ( tolta nel 1958). Dinnanzi all'altare , nella cripta di marmo bianco spicca la dorata urna del Beato Antonio Della Chiesa , essa venne donata dalla popolazione di San Germano nell'anno 1913 in occasione della solenne traslazione del corpo del Beato casa alla Chiesa Parrocchiale di San Germano. La Sagrestia A mezzogiorno , in via Jacopo Suigo , si apre una porticina che conduce verso la balaustra del presbiterio ed in sagrestia , ampio e spazioso luogo nel quale si ripongono le cose sacre e gli arredi della Chiesa e dove i Sacerdoti vestono i paramenti per le funzioni. Parecchi armadi custodiscono gli arredi sacri , Nell'artistico armadio , addosso alla parete dell'abside , tutto intarsio e cesello ( vedi immagine in basso )con due bassorilievi raffiguranti San Germano e Sant'Eusebio , si trovano il Reliquario e i paramenti delle solennità , finissimi e preziosi lavori in oro e argento. Sono inoltre custoditi nella sagrestia una raccolta di cinque tele raffiguranti ; Madonna con Bambino , Beato Antonio Della Chiesa , San Nicola di Bari , La Vergine Immacolata , San Giuseppe con Sant'Eusebio e Beato Antonio Della Chiesa. Sul quadro del Beato Antonio Della Chiesa..... Il quadro che si conserva ancora nella Chiesa Parrocchiale di San Germano, nel quale si vede il B. Antonio in contemplazione della Vergine, circondato dai raggi che partono da essa. Di questo quadro, il quale solevasi ogni anno esporre alla pubblica adorazione con molti lumi intorno, si cercò nel Processo di San Germano del 1811, qual fosse l'antichità; e ne risultò un'età maggiore di duecento venti anni. Si potrà forse opporre, che l'immagine del Beato è priva di raggi. Ma come potevano dipingersi intorno al capo del Beato , se tutta la sua immagine è circonfusa dagli splendori che tramanda la Vergine stessa? Anzi l'espressione del quadro ha maggior forza che non i raggi a provare il culto; imperciocchè se gli splendori sono simbolo di santità , molto più lo sarà l'immagine d'un uomo in colloquio colla Vergine e circondato dai raggi della medesima, essendo proprio solo dei Santi l'avere un soprannaturale consorzio colla Madre di Dio, ragionare con essa, e partecipare de' suoi splendori. Le immagini che ritraggono un servo di Dio inginocchiato dinanzi a Gesù Cristo, o in atto di pregare un Santo, quantunque sian prive di raggi e di splendori, se son poste sull'altare, o in qualche cappella, secondo la dottrina di Benedetto XIV (op. cit., lib. II, cap. 14, S2), significano un culto. Valga adunque l'istessa ragione per l'immagine del B. Antonio; tanto più, che essa esponevasi alla pubblica venerazione sull'altare maggiore della Chiesa Parrocchiale in mezzo a lumi, e fu sempre dipinta sulla facciata della Chiesa stessa. Il che è un nuovo e più grave argomento di culto, come insegna lo stesso Benedetto XlV. La Facciata Sulla piazza Mazzini si trova l'imponente facciata della Chiesa , restaurata e rimessa a nuovo nell'anno 1926 pe ropera del Vicario Don Pietro Marchese. I lavori di restauro furono compiuti dal signor Capriolo di Vercelli . In alto nel mezzo , spicca la grande figura di San Germano , a destra e a sinistra vi sono raffigurate le due glorie ecclesiastiche di San Germano : Il Beato Antonio Della Chiesa e il Beato Guido Spatis.
Il Campanile mancante Il progetto originario della chiesa prevedeva la costruzione anche di un campanile , durante la costruzione della chiesa , intervennero alcuni fattori , che orientarono la comunità , ad utilizzare la vecchia torre del castello come campanile , questa decisione fece si che si interrompesse la costruzione del campanile della chiesa al livello di gronda , è tuttora visibile sopra la sagrestia in via Jacopo Suigo.
L'immagine della facciata Nell'angolo in basso a destra del dipinto esistente sopra l'altare di San Giuseppe , è riprodotta l'immagine della facciata della chiesa , così come doveva essere nel progetto originario. Si scorge infatti il profilo del campanile (che non è stato mai costruito) e la grande finestra ovale situata nella parte superiore della facciata , questa finestra venne poi soppressa quando venne collocato l'organo Serassi , per impedire eventuali infiltrazioni di acqua , e venne sostituita con la figura del Santo Patrono , che è tuttora esistente.
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Gli Altari | |||||||||||||
Altare San Giuseppe Prima cappella a destra , realizzata grazie alla donazione della Nobildonna Boeris , come testimoniava in passato una scritta sulla pedana dell'altare stesso e poi successivamente andata distrutta. Sulla tela in basso a sinistra è raffigurata la facciata della Chiesa Parrocchiale come era stata progettata in origine , compreso il campanile mai realizzato. |
Altare del Suffragio o Santo Cuore Seconda cappella a destra dedicata alle Anime del purgatorio , o del Suffragio , l'aggiunta della dicitura Sacro Cuore , deriva dalla collocazione davanti all'altare della statua detta del Sacro Cuore. |
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VAltare San Giovanni o Cavalli Terza cappella a destra consacrata a San Giovanni , era in passato chiamata Cappella Cavalli con riferimento ad un antico beneficio concesso all'omonima Nobile famiglia Sangermanese , poi rinnovato come riportato sulla tela al Capitano Pietro Cavalli ed in effige di uomo d'armi in armatura , coronato la motto di famiglia e stemma araldico. |
Altare Maggiore San Germano d'Auxerre Dedicato al Santo Patrono di San Germano Vercellese Raffigura il Santo con San Filippo Neri in adorazione alla Vergine Maria con Bambino. |
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Altare del Crocifisso già della Concezione Terza cappella sinistra ( già della Beata Concezione ) ora del Crocifisso , è firmata "Petrina Bertoldi Baglioni pinxit" e datata 1908 , in basso a sinistra reca la dicitura "aurentius Arbuto Praepèositus Vicarius Foraneus" Vicario foraneo a San Germano dal 1904 al 1923 e committente dell'opera. L'antica denominazione della Cappella , deriva dalla trasposizione della cappella sita nell'antica chiesa e beneficio del Conte Amedeo VII e della Contessa Bona , che avevano esaudito una richiesta dei Sangermanesi del 16 maggio 1390 per l'aggiunta di un cappellano con l'obbligo di una messa al giorno in detta cappella. |
Altare del B.Antonio già del Rosario Seconda cappella a sinistra , nel 1810 viene collocata l'urna contenente le spoglie del Beato Antonio della Chiesa e consacrata al culto del Beato , la tela in origine dedicata alla Madonna del Rosario con Santa Rosa in adorazione , viene successivamente modificata con l'aggiunta di San Domenico e del Beato Antonio al posto della Santa .
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Altare Sant'Orsola e Sant'Agata Prima cappella a sinistra , la tela è opera del pittore vercellese Poggio Antonio
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Le lapidi consacrative e glorificative poste all'interno della chiesa | |||||||||||||
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Don Germano Marzina Viceparroco in San Germano Vercellese , fu uno dei più attivi nel 1813 che si adoperarono per la Traslazione della salma del Beato Antonio Della Chiesa , la sua firma compare sull'Atto solenne di Traslazione del 30 Giugno 1813. A ringraziamento di ciò la popolazione sangermanese gli dedicarono la sopracitata lapide , posta all'ingresso della sagrestia della Chiesa Parrocchiale. |
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Alcune immagini e scritti sono tratti da: "Appunti di storiografia Sangermanese" - Antonio Corona - 2004
La Campana della Chiesa Parrocchiale | |
In Alessandria
parlare di Borsalino e Usuelli significa parlare del celebre
cappellificio ma per i meno giovani significa anche qualcos’altro legato
al nome degli Usuelli. Infatti, se è nota l’attività di Teresio Usuelli
(1914 – 1983) nel promuovere il nome del cappello Borsalino nel mondo,
dopo la morte dei fondatori, Giuseppe e Teresio Borsalino, molto meno
nota oggi, l’attività svolta dal padre, Celestino Usuelli (1877) morto
in seguito ad un incidente stradale a San Germano Vercellese, nel 1926.
Una morte banale per uno come lui che scalò le più alte vette delle
Ande. Nel 1901 fu il primo alpinista a scalare la vetta del vulcano
Chachani (Perù), alto 6.075 metri; nel 1903 fu il secondo a scalare il
vulcano ecuadoriano del Chimborazo (m. 6.310).
In Alessandria c’è un vero pioniere del volo con questi velivoli ancora fin troppo pericolosi. È Celestino Usuelli, che ha sposato Giulia Strada, nipote di Giuseppe Borsalino. Giulia darà alla luce Teresio Usuelli, che sarà l’ultimo rampollo della stirpe a guidare l’azienda del cappello più famoso del mondo. Si deve a Giulia Strada , moglie di Celestino Usuelli , l'erezione del monumento ( colonna spezzata ) posto sulla statale per Vercelli . La Signora Strada come ringraziamento alla popolazione sangermanese per il soccorso al marito fece anche dono di una campana . La campana durante la ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale del 1929 in occasione del Congresso Eucaristico Diocesano , venne collocata sull'archetto sovrastante la sacrestia in quel posto ove nel progetto della Chiesa era stato previsto il campanile.
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La ristrutturazione del 1929 |
In un documento redatto dal parroco di San Germano Vercellese, firmato in data 30 ottobre 1929 e avente titolo "Parrocchia di San Germano Vercellese - Risposte ai quesiti a riguardo dei beni ecclesiastici", viene scritto: Attualmente le riparazioni sono fatte da Parroco coll'aiuto della popolazione e col consenso libero del comune. L'ultima riparazione fu fatta nel corrente anno 1929 e fu fatta dall'attuale Parroco Marchese D. Pietro col consenso dei fedeli e del Comune. Fu rifatto interamente il pavimento della Chiesa con marmette di marmiglia e con un buon fondo di ghiaia e fu pure riparato l'organo della Chiesa. Furono ripulite le icone del coro, dell'altare di San Giovanni Battista e del Sacro Cuore. Attualmente la Chiesa avrebbe bisogno di una tinta alla volta, macchiata in molte parti per cattivo stato del tetto, ora però riparato completamente, e che si cambiassero i telai delle finestre. In un documento redatto dal parroco di San Germano Vercellese, firmato in data 30 ottobre 1929 e avente titolo "Parrocchia di San Germano Vercellese - Risposte ai quesiti a riguardo dei beni ecclesiastici", viene scritto: Attigui alla Chiesa vi sono la Sacrestia, un ripostiglio e un camerino che servono alla Chiesa. La Chiesa non ha servitù attive: davanti alla Chiesa però vi è uno spazio elevato sulla piazza di due gradini che anticamente serviva da Cimitero, che è di uso esclusivo della Chiesa. Servitù passive non ve ne sono. Le attuali suppellettili e gli attuali arredi sacri sono in buono stato. La Chiesa non ha archivio proprio. Il Parroco è di libera collazione dell'autorità Ecclesiastica." |
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Note già riportate in " Il CONGRESSO EUCARISTICO DIOCESANO del 1929" In occasione del Congresso furono eseguiti diversi lavori di abbellimento della Chiesa Parrocchiale : Il pavimento originale in lastre di pietra , venne sostituito da quello attuale in marmiglia rosa , mentre i banchi settecenteschi (che erano stati dono dei nobili e piccoli proprietari terrieri , ed erano proprietà privata tramandata da generazione in generazione ) erano stati portati nella vecchia chiesa campestre di San Vito , e sostituiti da quelli attuali. |
Curiosita'
Il Teatro Carignano di Torino fu fatto costruire verso la fine del Seicento dai principi di Carignano. Originariamente in legno, fu ricostruito in muratura nel 1752 su progetto di Benedetto Alfieri. Nel 1786 un incendio lo distrusse, ma fu ricostruito nel giro di poco tempo. La nuova costruzione fu progettata e diretta da Giovan Battista Feroggio , già aiuto del Vittone , che rispettò all'interno lo schema alferiniano . Esternamente l'edificio s'espandeva sulla piazza fra due corpi lievemente avanzati , con un ampio atrio porticato e tredici finestre al piano nobile dotate di balconi e pilastrini e sovrastate alternamente da timpani triangolari e semicircolari. Le intervallavano aperture più modeste ripetute nei due piani superiori mentre piatte lesene , concluse da capitelli ionici , scandivano ritmicamente la fronte unendo il primo al second'ordine e un largo cornicione aggettante - ripetuto a filo di tetto - ne smorzava lo slancio verticale stabilizzandola in ampiezza. Il disegno riprendeva qualche spunto dalla parrocchiale di San Germano Vercellese ( del '64).
I teatri di Torino: storia e cronache - Edizioni dell'Albero, 1966 - 238 pagine
LA NUOVA CHIESA PARROCCHIALE nelle osservazioni e reconti |
Da LE CHIESE DELLE DIOCESI ITALIANE - http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/
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