L'Origine della canzone popolare "La Risaia" tratta dalla canzone partigiana "Bella Ciao".

 

Assai controversa è l'origine di questa canzone, senz'altro fra le più eseguite della tradizione popolare, soprattutto nella versione partigiana. Il dibattito critico, soprattutto per merito di Cesare Bermani e Roberto Leydi, ha fatto fare notevoli passi avanti alle nostre conoscenze in proposito, sulla base di sempre nuove scoperte sul piano della ricerca.
Allo stato attuale della ricerca si possono avanzare alcune ipotesi:

  • A ) La versione di risaia precede quella partigiana (una lezione dal titolo La risaia, scritta da Rinaldo Salvadori, è del 1933). Essa però non è quella di risaia più conosciuta.
  • B ) La versione di risaia generalmente conosciuta è stata scritta nel 1952 da Vasco Scansani, un bracciante di Gualtieri (Reggio Emilia) a San Germano Vercellese, sulla musica della versione partigiana.

Alla mattina, appena alzate

O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,

alla mattina, appena alzate

là giù in risaia ci tocca andar

E fra gli insetti e le zanzare

Duro lavoro ci tocca far.

O mamma mia, o che tormento

Io t’invoco ogni doman.

Ma verrà il giorno, che tutte quante

Lavoreremo in libertà.

 


Versione tratta dall'analogo canto partigiano, il cui testo si deve a Vasco Scansani, bracciante di

Gualtieri (RE), che lo compose in occasione di un concorso canoro organizzato per una "festa della mondina" a San Germano Vercellese (VC) nel 1952; l'ultima strofa fu però aggiunta da Giovanna Daffini. Fin dagli anni '30, comunque, nelle risaie del Vercellese erano diffuse almeno due canzoni di mondine con melodie e ritornello di Bella ciao (ma con testo diverso da quello di Scansani).