Le disavventure di un socialista sangermanese

FRANCESCO LEONE

La disavventura di un socialista sangermanese emigrato in Francia

Francesco Leone nato a San Germano Vercellese il 16 febbraio 1888 da Gioacchino e Teresa Albano e finito nel mirino dello spionaggio fascista in Francia.

A metà degli anni 30 gli uomini della polizia politica attivi oltr'Alpe misero gli occhi addosso al Leone nativo di San Germano Vercellese che era stato in passato schedato come "socialista rivoluzionario" probabilmente perchè nel lontano 1916 , in piena guerra , prima di essere arruolato , aveva lavorato a Piacenza come meccanico nella ditta "Marchand" assieme ad un certo Gobbetti Giuseppe , non meglio identificato ma in odore di sovversismo. Solo per questa ragione venne messo sotto controllo Leone e vennero chieste intormazioni all'Agente Consolare italiano di Gap dove la persona sospetta viveva. La risposta del diplomatico provò che quel Francesco Leone non era un pericoloso sovversivo , perchè era residente nella cittadina francese " dal 1912 ove debuttò come meccanico . Rientrò nel Regno per compiere il servizio militare in tempo di guerra e fece ritorno a Gap a servizio ultimato. Si accasò con una francese e chiamò in seguito la cittadinanza francese" e in quei giorni del 1931 occupava " un posto preminente nella regione in ciò che concerne il commercio automobilistico , essendo Direttore generale dei "garages" della S.A. Charmassons concessionaria di diverse grandi ditte". Il fiduciario consolare si mostrava talmente sicuro di trovarsi di fronte ad una persona per bene da spingersi a dichiarare di avere allacciato "frequenti contatti col Leone per ragioni di affari" senza mai avere "l'impressione di trovarsi con un individuo di idee troppo socialiste e non ebbe neppure parole e frasi men che riverenti verso la Patria e il Regime. Data poi l'attuale ottima posizione finanziaria del Leone e data anche la sua capacità commerciale non credeva che egli potesse coltivare idee troppo rivoluzionarie e tanto meno manifestarle. Nell'ambiente regionale era considerato persona per bene , attiva e retta. Benchè rassicurati da queste informazioni , i vertici dello spionaggio fascista ritennero opportuno tenerlo comunque d'occhio. Le indagini si fecero più serrate nel 1935 quando un altro Francesco Leone , schedato come comunista da anni , condannato dal Tribunale Speciale e liberato nella primavera del 1933 risultava espatriato all'estero. Nei confronti del Francesco Leone di Gap venne fatta una prima verifica al paese d'origine di San Germano Vercellese dove risultava "socialista" ma da anni emigrato in Francia e vennero confrontate le sue foto con quelle del suo omonimo. Solo così fu evidente che non erano la stessa persona. Anche in seguito il console di Chambery confermava che il Leone continuava a vivere e lavorare a Gap e non dava "luogo a speciali rilievi in linea politica". Nella primavera del 1938 i vertici dei Sevizi Segreti del Ministero della Guerra allertavano la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza sulla pericolosa attività del Leone comunista ma , sbagliandone clamorosamente i dati anagrafici , lo confondevano nuovamente con l'ignaro commerciante di Gap : "Combatte nelle file dell'esercito rosso , col grado di Capitano , il connazionale Francesco Leone , di Gioacchino nato il 16 febbraio 1888 a San Germano Vercellese. Sul suo conto risulta ; - già membro del partito socialista fin dal 1916 , nel 1921 passò al comunismo , diresse i giornali comunisti "Il bolscevico" e "La voce della gioventù" . - Con l'avvento del Fascismo emigrò nel Brasile ove collaborò nel giornale " A Manana" , tornò clandestinamente in Italia tre volte per svolgere propaganda comunista , durante il suo ultimo viaggio però fu arrestato e condannato a sei anni di reclusione. - All'inizio del movimento nazionale spagnolo si trovava a Parigi e raggiunse la zona rossa come membro di una commissione della delegazione del soccorso rosso internazionale , quando detta commissione rientrò in Francia , il Leone rimase per attendere l'arrivo di una centuria di emigrati italiani , centuria che prese poi il nome di "Centuria Gastone Sozzi". - Fù nominato commissario politico di questa centuria che faceva parte della colonna "Libertad" comandata dal T.Colonnello Tenda. - Prese parte a vari combattimenti e fu ferito sul fronte di Madrid. E iscritto nella Rubrica delle persone ricercate e sospette col provvedimento "da segnalare". Ancora una volta , il console di Chambery doveva spiegare ai poliziotti pasticcioni che il Leone di Gap non c'entrava nulla , era un uomo posato e tranquillo e sopratutto non risultava si fosse allontanato da quella città nè tanto meno che fosse stato in Spagna. Del resto , da tempo il prefetto di Vercelliu Carlo Baratelli aveva chiesto ai vertici della polizia di lasciarlo stare , radiandolo dall'elenco dei sovversivi , perchè si faceva i fatti suoi da cittadino francese ben integrato e rispettato.

A complicare questa vicenda era stato il fatto che il comunista Francesco Leone aveva anche lui radici vercellesi ( era nato in Brasile da Antonio e Caterina Molina ) ma era ritornato giovanissimo a Vercelli , luogo d'origine dei genitori , e aveva aderito in giovane età al Partito Socialista , poi passato al comunismo , nel 1922 dirigeva una Sezione Comunista a Vercelli in Borgo Isola sotto il nome di Circolo Vinicolo.

Roberto Gremmo - Storia Ribelle Nr 33 - Grafica Santhiatese - 2012