Dott. Giuseppe Azario

 

Medico Condotto e Ricercatore a San Germano e Salasco

 

 

metà XIX sec.

 

  

 

Istero-epilessia curata coll'uso dell'atropina. Studi del dott. Giuseppe Azario. Il caso che veremo esponendo, pare di non poca importanza sia per la complicazione delle due forme morbose di neurosi, come per la felice guarigione ottenutasi mediante l'uso dell'atropina, per cui lo riportiamo, stimandolo meritevole dell'attenzione dei cultori delle mediche scienze. Domenica Cambieri, d'anni 55, di temperamento nerveo sanguigno, debole di costituzione e delicata, la quale non aveva giammai sofferto di malattie nervose, che era maritata, ed aveva quattro figli, contrasse dopo l'ultimo parto, che fu laborioso in grazia del volume enorme del feto, accessi isterici che ora si descriveranno. Ad intervalli indeterminati che si riavvicinavano ognora più, veniva colta improvvisamente da tremori alle gambe, indi da vertigini, disturbi addominali con meteorismo e difficoltà di respiro, movimenti convulsi della faccia, sbadigli, contorcimenti, specialmente all'indietro simulanti il tetano opistotono, da senso di peso alla regione uterovescicale, bolo isterico accompagnato da impedimento di deglutizione e minaccia di soffocazione, con moto di elevazione ed abbassamento alternativo della mascella inferiore, finalmente qualche volta gettando un grido cadeva a terra, e dopo strane contrazioni perdeva la conoscenza. A questo stato, che per ben sette anni veniva vie più peggiorando, e che non fu curato, si complicò la epilessia accompagnata da quei principali sintomi che la caratterizzano, quali la perdita completa della conoscenza, la bocca schiumosa e convulsa con moti abnormi e vibrati della muscolatura degli arti ecc. Chiamato il medico, signor dottor Azario, credette conveniente, dietro i felici successi ottenuti dai dottori Valle e Parola di Cuneo coll'amministrazione dell'atropina nell'epilessia, di esperimentarne l'azione anche in questa complessa neurosi, per cui non tardò a prescriverla alla dose di 5 centigr. (1 grano) sciolta in 180 gram. (3; viij circa) d'acqua distillata, da prenderne due o tre cucchiai ogni giorno, per qualche settimana; il quale potente rimedio, tratto tratto sospendeva, per sostituirvi delle pillole con lattato di ferro, nell' idea di riordinare l'apparato uterino malconcio dal laborioso parto, tanto più che la donna era abitualmente dismenorroica, e leucorroica.

Felicissimo fu il risultato di questa cura, diffatti gli accessi che comparivano sino a due volte la settimana, a poco a poco scomparvero, e lasciarono poscia del tutto libera l'inferma suddetta , come ne fa fede il nominato signor dottor Azario. (Gazz. med. Ital. Sarda N. 12, 25 marzo