San Germano nel percorso della Via Francigena

 

La Via Francigena, Franchigena, Francisca o Romea, è parte di un fascio di vie, dette anche vie Romee, che conducevano dall'Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma.Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela.. Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d'Europa.

La Francigena non era propriamente una via ma piuttosto un fascio di vie, un sistema viario con molte alternative.

Il tratto da Canterbury a Roma si sviluppa su di un percorso di 1.600 chilometri che parte da Canterbury, e arriva a Dover per attraversare la Manica; da Calais, passando per Reims, Besançon e Losanna si arriva alle Alpi che vengono passate al colle del Gran San Bernardo. Dalla Valle d'Aosta si scende a Ivrea, quindi Vercelli.

 Mentre, provenendo dal Moncenisio e dal Monginevro, si toccavano Julia Taurinorum (Cesare) rinominata Julia Augusta Taurinorum (Ottaviano), Clevasius, da qui si dipartivano due itinerari convergenti su Vercelli: il primo toccava Crescentus, Palaciolo (o Palatiolo), Tritino (già Rigomagus), Deciana o Dexana; il secondo, Salucla, Liburnus, Blandius e da qui, ossia Bianzè, due opportunità per giungere nel borgo di San Germano : Viancino, Cascine Stra, oppure Torenciano e Sancto Germano: toponimo dovuto alla memoria del santo di Auxerre (c. 378/448, Ravenna) che passò da Vercelli nel 425 durante uno dei suoi viaggi di predicazione.

Nel borgo di San Germano non si hanno notizie di strutture dedicate al ricovero dei pellegrini , mentre nell'allora territorio sangermanese , in prossimità della frazione di Viancino vi era l’ospizio della Cadé di Viancino ), casa ospitaliera…collegata all’abbazia francese di Saint-Foy-de-Conques, mediante il priorato di Santa Fede di Cavagnolo (presso Crescentino)…nata per l’assistenza ai pellegrini italiani diretti a Santiago de Compostela e quella dei pellegrini provenienti dal nord-europa e diretti a Roma ,  era questo un "Hospitalis Ecclesiae domus Dei de Vianzino" , nel senso di ospizio , già menzionato nel 1438 ed ancora esistente nel 1633. Tuttavia poco tempo dopo , nel 1667 , nei documenti viene ricordato soltanto come oratorio campestre  dedicato alla Madonna ed è chiamato "Chiesotto della Cadè". Attualmente esiste una cappelletta votiva , e una cascina chiamata Cadè.