PIETRO PERAZZO
(1875-1945)
Agricoltore / Filantropo

Pietro Perazzo nasce a San Germano Vercellese il 15 Luglio 1875 dal padre Antonio e dalla madre Maddalena Roncarolo ,diplomato Geometra ,trascorse i suoi anni con dedizione verso la sua terra e i suoi concittadini . Uomo di cultura ,amava particolarmente l'opera lirica e la pittura ,  possedeva una buona collezione di quadri ,che lasciò in donazione alla sua morte al Museo Civico di Torino. La sua morte avvenne il 28 Dicembre 1945 nella cascina Poltrone , sua ultima dimora. Nel suo testamento destinò parte dei suoi possedimenti alla costruzione della Casa Del Vecchio , in aiuto a quei Lavoratori della Terra che aveva profondamente amato e conosciuto nelle misere condizioni in cui si venivano a trovare nella loro vecchiaia. Questo lascito resta a ricordo di un uomo che , così attaccato alla campagna e alle sue origini ,  e trovandosi in permissibili condizioni economiche , volle lasciare un messaggio vivo , una impronta duratura della sue esistenza ai posteri , a tutti coloro che , da quella data fatidica, poterono , possono e potranno usufruire di questa sua grande opera , divenuta monumento per il nostro paese.

   
TESTAMENTO Lapide in onore a P.Perazzo nella sua cappella cimiteriale

 Trovandomi sano di mente e di corpo dispongo delle mie ultime volontà;

estendendo il presente testamento scritto tutto di mio pugno. Alla mia morte, perche sia istituita una casa per i vecchi in S. Grmano V erc., lascio alla Congregazione di carità di S. Grmano la cascina Corbetta detta anche Masseria di Salasco di giornate 306 circa da me acquistata con atto notarile notaio Ranno addì 7-4- 1932, con quanto spetta di scorte e ogni altra cosa appartenente alla proprietà di detto Cascinale, col peso però di restituire in fine di locazione lire centomila al fittabile uscente quale cauzione dell'affittamento in corso, che si potranno avere dal fittabile subentrante. Lascio pure a detta Congregazione di Carità per la casa per i vecchi tutti i beni appartenenti alla Cascina Poltrone, nonche tutti i beni sparsi che io posseggo in Grmano Verc- (esclusi . beni appartenenti alla Cascina Colombara) con tutto quello che può trovarsi 1 alla Poltrone di mia proprietà (escluso i mobili e tutto ciò che vi è nella mia casa di abitazione). Detta casa del vecchio secondo la mia volontà sarà costituita allo scopo di dare ai vecchi lavoratori della terra cioè ai lavoratori della campagna sprovvisti di mezzi, pane e minestra due volte al giorno e possibilmente pietanza. Non so le condizioni di bilancio permetteranno di procurare a loro anche il dormire, ma l'amministrazione della Congregazione di Carità, dovrà interessarsi fin dove il bilancio lo permette di procurare a loro un asilo notturno decente, anche fuori della casa del vecchio sussidiandoli per avere una stanza da privati. Una casa del genere che io intendo costituita in S. Germano esiste a Torino detta delle piccole Suore sullo stradale che da Torino tende a Rivoli alla periferia della città- Là provvedono a tutto, mangiare, dormire., qui veda l'amministrazione fin dove può arrivare colle risorse del bilancio. Però faccio presente all'amministrazione della Congregazione di Carità che il mio lascito è stato fatto per la casa del vecchio e che nessuna somma dovrà essere destinata ad altri scopi, siano pure essi benefici. Sarà bene e se nulla osta che l'amministrazione della Congregazione senta il parere di due agricoltori i più anziani, quali sono i vecchi lavoratori più bisognosi. Nei locali dove sarà distribuita la minestra ai vecchi, sopra la porta d'entrata della Casa del Vecchio, sia scritta la seguente dicitura: «Casa del Vecchio, istituita da Perazzo Pietro fu Antonio».Dal mio esecutore testamentario fratello Dott. Guglielmo ed erede universale, per quanto non è contemplato nel presente testamento la Congregazione di Carità per la Casa del Vecchio riceverà lire seicentomila (600.000) che serviranno a dare una decorosa sede alla Casa del Vecchio, acquistando o costruendo un fabbricato adatto. Lascio ai miei nipoti Eusebio e Luigi Saviolo in parti uguali la proprietà della Cascina Colombara da me posseduta in territorio di S. Grmano V erc. come da atto notarile di divisione coi fratelli Ardizzone redatto notaio Besozzi in V ercelli in data 26 Luglio 1929 della superficie di Ettari 76,34,03 pari in antica misura a giornate 200, tavole 34, piedi 10 con quanto è di mia proprietà in quel cascinale; dovranno però detti miei nipoti Eusebio e Luigi Saviolo dare alla loro sorella Rosa moglie all'Ing. Bodo Annibale sua vita natural durante lire cinquemila annuali e cioè lire 2500 per parte di ciascuno. Lascio al Museo Civico di Torino i miei quadri che possiedo all'epoca della mia morte, per quanto possa a questo Museo interessare col semplice obbligo di attaccare a ciascun quadro un biglietto colla dicitura: «Uonazione di Perazzo Geom. Pietro di S. Germano Verc.». Lascio la mia terza parte della casa, non assegnata col presente testamento in Viale Garibaldi N. 4 a mio fratello Guglielmo, col peso però di versare alla costruenda Casa del Vecchio in S. Germano Ver. lire seicentomila (600.000) una volta tanto.Nomino mio fratello dott. Guglielmo mio esecutore testamentario ed erede universale, per quanto non è contemplato nel presente testamento. Se mio fratello Guglielmo venisse a morire prima di me, lascio mio esecutore testamentario ed erede universale come ho detto per mio fratello Guglielmo mio nipote Dottor Eusebio Saviolo figlio di mia sorella Carolina. A mio fratello Giovanni che si trova in buone condizioni finanziarie lascio il titolo di mia memoria due oggetti di sua scelta del mio mobilio. Domando perdono a mio fratello Guglielmo se gli lascio noie e disturbi, ma sono convinto che vorrà fare quanto gli chiedo.

 

Poltrone, 26 Dicembre 1938 - XVI 1.

 

 Geom. PERAZZO PlETRO

 

Pietro Perazzo amante dell'arte e collezionista
Un lato poco conosciuto di Pietro Perazzo è stata la sua passione per l'arte pittorica , di cui fù proprietario di una preziosa collezione di quadri ottocentisti italiani. Con un generoso lascito ; i suoi quadri il 22 febbraio 1946 furono donati  alla Galleria Civica d'Arte Moderna - Torino.

Con il legato del geometra Pietro Perazzo di S. Germano Vercellese, approvato dalla Giunta il 22 febbraio 1946, entrarono in Museo i primi Macchiaioli, alcuni Piemontesi e un Autoritratto di De Chirico del '40.

Eccone alcuni :

"Carri d'Artigleria"- Firmato:"Gioli"

 

"Il Ponte" - Giuseppe Pellizza da Volpedo  - 1899

 

"Autoritratto" - Giorgio De Chirico - 1940-45

"Tramonto sulla Giudecca" - Olio su tavola - cm 40 x 30
"Giardino d'Oriente" - Olio su tavola - cm 22 x 13
"Quiete nel bosco" - Olio su tavola - cm 42 x 27