San Germano a metà dell'800°

Il territorio di San Germano dal diario di Edmond Texier : cronista di guerra al seguito dell'esercito francesce durante la Seconda Guerra di Indipendenza

La sua fama di giornalista risale al 1850 perché, prima della legge sull'obbligo della firma, era sempre rimasto anonimo sulla stampa e si era nascosto sotto pseudonimi in letteratura  . Fu, nel 1860, editore dell'Illustrazione  . Fu nominato Cavaliere della Legion d'Onore il15 agosto 1859, in seguito alla campagna d' Italia , durante la quale seguì l' esercito francese come cronista del Secolo

 

                                          

 

 

Le condizioni del territorio di San Germano nella prima metà dell'800° - Tratta da una relazione dello stato di solubrità delle campagne e sull'estensione della coltivazione del riso

Un agronomo Vercellese dichiara che le risaje in un territorio, sul principio ne aumentavano immensamente la rendita; passati però i primi anni dove in specie non può alternarsi la coltivazione asciutta colle risaje , queste non danno più un utile maggiore delle altre semente, anzi rimane la distruzione di tutti gli alberi , viti, o gelsi, che non possono vivere in terreni umidi. Avvenendo poi un anno qualche disgrazia, come la grandine, il brusone od altro, il piccolo proprietario resta senza risorsa alcuna: da queste cause egli fa divenire la scomparsa delle piccole proprietà laddove si coltiva il riso ; da lungo tempo essendo rimasti soli proprietarj dei terreni quelli che abitando la città non provano incomodo alcuno dalla coltivazione che gli arreca tanta ricchezza. Cita ad esempio della distruzione delle piccole proprietà il territorio di San Germano poco distante da Vercelli, che già era uno dei più salubri, e come resulta dalle mappe locali prima infinitamente diviso; ed ora è riunito in poche mani, ov'è la coltivazione del riso; sempre diviso, ove si coltivano gli alberi ed i cereali. Porta ad esempio una risaja del Colonnello di Castelnuovo della estensione di 400 ettari, la quale è composta dalla riunione di 400 piccoli possessi. Accenna i danni che avvengono alle abitazioni, alle acque potabili per la filtrazione dell' acqua, causata da risaje fatte in terreni sani ed asciutti. Termina con dichiarare essere impossibile che si possa tenere costantemente coperta la risaja d'acqua, perché conviene tenere all'asciutto per alcuni giorni la pianta del riso un mese dopo la sementa ed in tempo delle raccolte; e spesso la prosciugazione delle risaje accade nella stagione estiva per la sproporzione fra la estensione di questa e la quantità dell'acque.

Osserva inoltre che paragonata la condizione topografica del Novarese , anteriore alle risaje , colla condizione attuale, si trova questa grandemente migliorata, avendo a ciò particolarmente contribuito, il procurare buone acque potabili, il rendere asciutte e ventilate le abitazioni, il somministrare buoni alimenti agli agricoltori, il togliere le acque stagnanti, ed infine la formazione di buone strade ed il selciamento dei paesi.

Il Marchese Ridolfi sulla innocuità della cultura del riso osserva com'è temuta tuttora per la memoria dei danni originati dalla cultura antica con acque stagnanti. Ma ora le risaje ben nette e le acque limpide e correnti non esalano altro che umidità. Tut- tavolta confessa che ancor dove conviene coltivarsi il riso, bisogna provvedere colle leggi che le risaje non restino a secco dopo la raccolta ;. e concludeva che se nei luoghi paludosi son da ammettersi le risaje, ad acque però sempre correnti oltre la metà di autunno, e fino a che la colmata non renda il terreno capace di cultura asciutta certamente preferibile, deesi in ogni modo impedire all'avidità dell'uomo far le risaje, ove altre culture asciutte sono già stabilite e fiorenti.

Il Marchese Mazzarosa assente col Ridolfi che la cultura del riso non debba sostituirsi alle culture secche, peggiorandosi allora la condizione del terreno tornato a padule per arte venale: e questo torna ad inculcare perchè ha ragione di temere che l'ingordigia di un maggior guadagno non rechi gravi danni alla pubblica salute, desiderando ardentemente vedere tutti gli uomini ricchi, ma prima tutti sani.

SAN GERMANO NEL 1861

Confina a levante col mandamento di Vercelli, a mezzodì con quello di Desana, aponente con quei di Cigliano eSanthià, a settentrione con quello d’Arboro. I comuni del mandamento sono san Germano, Casanova, Cascine di Strà, Crova, Formigliana, Olcenengo, Salasco e Tronzano. La popolazione che nel 1838 era di 10540 abitanti, nel 1848 di 11191, ora è di 11621. ‘

San Germano, capoluogo, sta lungo la strada nazionale da Vercelli a Torino, a 14 chilometri da quella città, che gli sta a levante. Confina a levante con Cascine di Stra, a ponente con Tronzano, a mezzodì con Salasco, a tramontana con Casanova. La popolazione è di 3863 abitanti.

Il paese è ben fabbricato. La chiesa parrocchiale di forma ovale, sormontata da svelta cupola con sette altari è di grandioso disegno: incominciata il 10 settembre 1786 fu compiuta il 9 luglio 1798, sul disegno dell’architetto Michele Richiardi. La chiesa ha L. 2308 di reddito; il beneficio. parrocchiale L. 4083. ' .

Avanti alla parrocchia vi è ampio piazzale, ed a lato di essa la chiesa del ss. Sacramento ad uso di confraternita. Poco lungi sta altra chiesa con confraternita sotto il titolo della Trinità; e poco dopo una grossa torre avanzo dell’antico castello che colà esisteva, su cui è collocato 1’ orologio pubblico. All’estremità dell’abitato verso Tronzano esiste l’oratorio della Madonna di Loreto; e verso Vercelli un’ampia piazza per la fiera, con viali inservienti al passeggio.

Esisteva altra volta un convento di Agostiniani fondato dal P. Aurelio da Asti priore: distrutto dalle soldatesche nel 1613, fu riedificato e vi pose la prima pietra il P. Corbellini Agostiniano di s. Germano , storico vercellese. Fu soppresso in sul finire del secolo scorso.

La congregazione di carità ha il reddito di L. 5135. Evvi un asilo infantile approvato con R. decreto 22 ottobre 1856.

Fan parte di s. Germano, le frazioni di Capriasco, e della Strella e l’aggregato di Viancino.

La frazione di Capriasco, già priorato unito per bolla di Clemente XI al seminario di Vercelli, che tuttora possiede i beni, ha un oratorio dedicatoa s. Carlo. Dista 5 chilometri ed è a levante di s. Germano: la sua popolazione èdi 67 abitanti.

La frazione della Strella pur posta a levante con 233 abitanti, ha un oratorio dedicato a s. Giovanni Battista con cappellano. Il reddito della cappellania è di L. ‘378. Avvi scuola pubblica elementare maschile.

L’aggregato di Viancino, distante 2 chilometri a mezzodì, è amministrato dal comune.di s. Germano, ma ha bilancio proprio. La parrocchia dedicata a s. Eusebio è di" patronato del marchese Cusani di s. Giuliano che ivi ha un bel palazzo con giardino. Sotto il governo francese Viancino era aggregato al comune di Crova. La sua popolazione è di 277 abitanti. Evvi scuola pubblica elementare maschile.

S. Germano aveva anticamente i proprii statuti, e se ne conserva copia manoscritta in carattere antico negli archivi della Camera dei conti.

Il territorio è di ettari 3054 di cui 2977 coltivati. Il valore si calcola di lire. 7,687,000. È diviso fra 519 proprietari.

Il catasto data dal 1754. Quel di Viancino consta di ettari 515 diviso fra 15 proprietari, valutato lire 900,000.

 

 

 

 

 

Topografia e immagini

Descrizioni

Dalla descrizione del 1855  del Borgo di San Germano
San Germano - Mandamento della prov. e div. di Vercelli.

Confini - Ad Est con il Mand. di Vercelli , a Ovest con il Mand. di Santhià , a Nord con il Mand. di Arborio ,a Sud con quello di Desana.

Comuni compresi nel Mandamento - San Germano , Casanova , Cassine Stra , Crova , Formigliana , Olcenasco , Salasco , Tronzano.

San Germano - Capoluogo del Mandamento ( diocesi di Vercelli , Magistrato d'appello di Piemonte ) , Stazione di Posta -Cavalli , Stazione del telegrafo elettrico.

Distanza - Km 14,41 da Vercelli ; Popolazione - 3773 ; Case - 270 ; Famiglie 776.

Topografia - Sulla strada reale , a ponente di Vercelli , è bagnato dal Naviglio del Borgo.

Produzione principale - Grani , Cereali , Riso , Fieno , Legname.

Fiere - 13 Dicembre , 7 marzo , 11 Giugno , 14 Settembre.

Cenno Storico - Pervenne alla Casa di Savoia nel 1377 per dedizione spontanea. Si resse un tempo con propri statuti , compilati nel 1530. Fù marchesato dei Sammartini di Rivarolo.

 

Dall'analisi della mappa del 1852 si intravedono alcuni cambiamenti  su territorio ;

Il Canale Cavour non esisteva ancora

La Fornace che esisteva dopo la Cascina Losa

Il Molino prima della Tenuta Robarello

Alcuno nomi di Cascine erano diversi dalla denominazione attuale

 

Da un ingrandimento della pianta del paese si possono individuare alcune particolarità ;

L'esistenza di vie che collegavano le attuali Via De Amicis e Via Santagostino a Via Circonvallazione

 

 

 

   L'esistenza dell'Oratorio della Madonna di Loreto situato sulla strada perSanthià     e   già ai primi del 900° non più adibito al culto religioso.

 

Evoluzione topografica a Fine 800°

 

MAPPA  DEL  TERRITORIO  E DEL  PAESE - Anno 1880