I SANGERMANESI E LA LEGGE SICCARDI

Le leggi Siccardi erano delle leggi di separazione tra Stato e Chiesa del Regno di Sardegna, numero 1013 del 9 aprile 1850 e numero 1037 del 5 giugno 1850: esse abolirono i privilegi goduti fino ad allora dal clero cattolico, allineando la legislazione piemontese a quella di altri stati europei.

La separazione tra Stato e Chiesa era iniziata con le leggi del 1848 che avevano assicurato anzitutto la libertà di culto ai valdesi e successivamente con la legge Sineo la non discriminazione in base al culto. Nel 1850 furono promulgate le leggi Siccardi (n. 1013 del 9 aprile 1850, n. 1037 del 5 giugno 1850), che abolirono tre grandi privilegi del clero, tipici degli stati di antico regime: il foro ecclesiastico, un tribunale che sottraeva alla giustizia dello Stato gli uomini di Chiesa oltre che per le cause civili anche per i reati comuni (compresi quelli di sangue), il diritto di asilo, ovvero l'impunità giuridica di chi si fosse macchiato di qualsiasi delitto e fosse poi andato a chiedere rifugio nelle chiese, nei conventi e nei monasteri, e la manomorta, ovvero la non assoggettabilità a tassazione delle proprietà immobiliari degli enti ecclesiastici (stante la loro inalienabilità, e quindi l'esenzione da qualsiasi imposta sui trasferimenti di proprietà).

Inoltre, tali provvedimenti normativi disposero il divieto per gli enti morali (e quindi anche per la chiesa e gli enti ecclesiastici) di acquisire la proprietà di beni immobili senza l'autorizzazione governativa. Nonostante l'opposizione di principio della Santa Sede, fu accettata da una parte del mondo cattolico (i cosiddetti cattolici liberali). I cattolici intransigenti promossero invece una strenua resistenza a queste leggi, che continuò anche a seguito della loro promulgazione e sfociò con l'arresto dell'arcivescovo di Torino, Luigi Fransoni, che venne processato e condannato ad un mese di carcere dopo aver invitato il clero a disobbedire a tali provvedimenti.

 

Come in tutti i comuni del Regno di Sardegna , anche a San Germano l'8 Aprile 1850 venne fatta una petizione firmata dai più alti rappresentanti della popolazione sangermanese in appoggio alla legge e inviata al senato del Regno .

( 8 APRILE 1850 - Gazzetta del Popolo )