BEATO GUIDO SPATIS  

(.XIII. . ...-23-08- 1340)

 

 

 

 

 

     

Il Beato Guido De Spatis o Spada nacque in San Germano Vercellese nella seconda metà del secolo XIII da nobile famiglia di origine emiliana trapiantatasi in Piemonte. Francescano dei minori, operò molto a Bologna , quasi un ritorno alle origini , dove converti molte donne peccatrici .Quando la città di Bologna , ribellatasi al legato papale , Bertrando del Paggetto, era stata colpita dall'interdetto e lo stesso Studio coi professori e gli studenti dovevano dovuto emigrare a Castel San Pietro , solo Guido Spatis , frate pacificatore , mandato a Roma , ottenne la revoca dall'interdetto da Papa Benedetto XII , che sempre a tutti gli altri intercessori aveva rifiutato l'assoluzione. Dotato di facile ingegno e di amabile tempra,entrò nell'Ordine Francescano,ove rifulse specialmente per la sua umiltà ,fortezza nel patire,carità e saviezza dei consigli. Illustrato da Dio di ineffabili doni e privilegi,dopo una vita veramente angelica,morì guardiano del convento di Bologna il 23 Agosto 1340. Le sue sacre reliquie furono dapprima deposte nella Cappella dei Lambertini (dedicata a S. Chiara d'Assisi) nella Chiesa di San Francesco in Bologna.Nel secolo XVII furono invece traslate nella Cappella di S. Francesco, sotto l' altare del serafico Patriarca, proprio della Confraternita del Sacro Cordone. La sua festa ricorre il 22 Ottobre. Nel sua raffigurazione Fra Guido  e rappresentato in atto di predicare la passione di Gesù Cristo con il crocifisso in mano , mentre un angeli gli porge un chiodo ,simbolo della crocifissione ; in realtà era lo Spatis stesso che predicava tenendo abitualmente in mano un chiodo. Ricordiamo un epitaffio tramandato (1587) da Francesco Gonzaga , scrittore francescano, che sembra scritto apposta per meglio illustrare la sua rappresentazione: <<Postremus Guido nomine Christi dolores meditans , et populis annuntians, clavum gestabat manibus>> - L'ultimo , che ha nome Guido, meditando i dolori di Cristo, li illustra al popolo tenendo in mano un chiodo- . Questi frati , che predicavano con un chiodo in mano, furono chiamati i "chiodini".

Ipotesi che colloca la morte del Beato Guido cinque anni dopo

Ode al Beato Guido nel Historiae seraphicae religionis de Franciscis, 1586

Circa il B. Guido de Spatti , pubblica l'esatto autore delle note ciò , che leggesi nelli libri giornali del suo Convento di S.Francesco , nei quali è iscritto "ann. Domini MCCCXXXVI. factus fuis FRa Guido de Sphatis Guardi. Bonon in Capitulo prov. Ferrarie celebrato die XVIII mem. apr. poscia essere qui morto li 12 Agosto 1345 , e seppellito , onorato dai popoli con pubblica venerazione , giacchè nelli citati libri leggesi 13 aug. 1345 , guardianus pro anima frat. Guidonis de Spatis .........., ed altri simili cose ; e finalmente circa il fine del secolo XVI , essere state trasportate le venerabili di lui Spoglie dalla Cappella S.Chiara alla nuova grandiosa di S.Francesco , e collocate sotto l'Altare coll'iscrizione " Hic condutur ossa B.Guidonis de Spatis de Bononia". Che vi fossero del B. P. Guido nella Chiesa di S:Francesco antiche memorie , non solo lo attesta anche il P. Ferdinando .

Sul lato destro della  facciata della Chiesa Parrocchiale esiste un mosaico in ovale , opera del pittore Enzo Gazzone che riproduce l'immagine del Beato , nell'atto di predicare la passione di Gesù Cristo con il crocifisso in mano. L'opera fu eseguita nel 1958 in sostituzione della stessa immagine prodotta in origine in affresco dal pittore torinese Carlo Morgari.

Nel 1886 il teologo e vicario della parrocchia di San Germano Vercellese Carlo Maria Nay , scrive in onore al sangermanese Frà Guido Spatis un libretto di 55p "Il Beato Guido Spatis di S. Germano".

Il Beato Guido Spatis viene celebrato in calendario nella giornata del 28 aprile , stesso giorno in cui viene celebrato San Vitale Martire , altro santo a cui i sangermanesi sono devoti per un antico voto.

Nel 1886 il teologo Carlo Maria Nay , vicario foraneo in San Germano , pubblica un libretto sulla vita del Beato Guido.

 

La popolazione di San Germano ricorda il Beato Guido Spatis con la sua effigie sulla facciata della Chiesa Parrocchiale e con una via del paese a lui intitolata. Nel 2012 lo storico sangermanese Antonio Corona onora il Beato Guido con il libro "Il Beato Guido e le Famiglie Spatis di San Germano" edito da Grafica Santhiatese.

Da  "Memorie sacre de gli huomini illustri" di Di Gasparo Bombaci - XVII sec.
..........Il Beato Guido Spada , anch'egli famosissimo predicatore ; ma per altri contrassegni di sepoltura , e di iscrizione , appariscono esser deposti nel Convento di S.Francesco. Si legge , che Guido portava in mano un chiodo in memoria della Passione di Gesù Cristo ; a si sentiva tutto commosso di volto , e di cuore alla vista del Chiodo sanguinoso , che S.Ambrogio insegnato da un Angelo , trovò mirabilmente in Roma , che ora si conserva sospeso in alto nella maggior Chiesa di Milano. Le sue parole erano di fuoco , e penetravano ne i cuori degli uomini: Cagionò la conversione di Bologna in tempo d'interdetto. Conciliò i Bolognesi discordi , e li ridusse fra di loro alla Pace. Mostrò segni; predicando a frequente Popolo , parlò contro gli usurai con volto tanto acerbo , fronte tanto rigida , e atti e voce si formidabile , che spaventò tutti gli auditori. La sua effigie si conserva appresso i Frati Francescani , e vi si legge ancora in un antica tabella molti versi latini , che danno di lui , benchè rozzamente , onorevole ragguaglio. Egli viveva nell'anno 1331 , come si raccoglie da un legato pio , che nel suo testamento gli fece Bartolomea Moglie di Giordano della nobile , e già potente Famiglia de' Boccadiferri.

Gli epitaffi ritrovati , sono i seguenti.

Mattheus preco fervidus

In horum conflats numero

Multas Orbis Provincias

Ad buius traxit femitas.

Postremus Guido nomine

Christi dolores meditant ,

Et populis annuntias

Clauum gestabat manibus.

 

Memorie del Beato Guido Spada  - Di Benedetto Mazzara - Venezia 1722

Il Beato Guido Spada Bolognese , prese l'abito di Frate Minore assai giovanetto , e riuscì poi un divotissimo Predicatore . Erano le sue parole di tal efficacia , che induceva gl'animi degl'ascoltanti a quello , che voleva , riconciliava le persone nemicate , ed in qualsivoglia luogo metteva pace , togliendone la discordia. Convertiva le donne di mala vita a lasciar il peccato , ed abbracciare la continenza , i peccatori dissolutissimi ad emendarli. S'ingegnava ridurre alla memoria degl'ascoltanti la Passione del Redentore , e che spesso la meditassero , e lui per non dimenticarsene nè pur un punto portava del continuo in mano un gran chiodo di quella forma ,  e figura , che furoni li chiodi , con cui fù inchiodato in Croce Cristo Signor Nostro , colla cui rimembranza sentiva liquefarsi per tenerezza di cuore , rammentandoli col mirar quello istromento li dolori del Crocifisso. Ogni qualunque volta li accadeva di vedere quel chiodo , che si conserva nella Chiesa Maggiore di Milano , quale dicono essere stato donato dall'Imperatore Teodosio a Sant'Ambrogio , ovvero rivelatogli dall'Angelo , sempre prorompeva in dirottissimo pianto. Fece opere maravigliose in vita ,  e dopo morte miracoli , ricevendo per sua intercessione i Bolognesi molti benefizi dal Signore. Morì l'anno del Signore 1340 adi ventitre d'Agosto , ed il suo corpo si trova nella Chiesa de' Frati Minori Conventuali di Bologna nella Cappella della Confraternita del Cordone di S.Francesco sotto un nobile altare eretto da Lorenzo Spada , il quale ottenne col mezzo di molti prieghi  , e non senza fatica fosse in detto Altare traslato dalla Cappella de' Lambertini , dove prima giaceva co questa iscrizione. " Hic jacent Ossa Beati Guidonis de Spathis Ordinis Sancti Francisci". Nelle feste solenni alzate le cortine per una crate di ferro indorato , si vede la cassa indorata , in cui riposte si serbano le sacre Reliquie con questo epitaffio "Hic conduntur Ossa Beati Guidonis de Spathis de Bonomia". Vi ardono lampade ivi appiccate  ,  e tutti lo chiamano Beato , dal che si raccoglie esser falso quello altri scrivono trovarsi il suo Corpo nel Monastero di S. Bernardino di Monache della medesima Città. Il Chiodo , che questo servo portava in manoè tenuto fra l'altre Reliquie del suddetto Convento. Nella Chiesa è tenuto il suo ritratto dipinto al vivo con alcuni versi di sotto. Riferisce ciò l'Annalista 1340 n.13.
Chiesa di San Francesco in Bologna

Attualmente le reliquie del Beato Guido Spatis sono collocate nella cappella dedicata ai Beati Francescani , che è collocata nella parte della chiesa  dietro all'altare maggiore . Sulla cancellata della cappella c'è la targa che identifica i nomi dei beati i cui resti sono raccolti nell'urna di colore azzurro .

 

Cappella Spada ( o del Beato Guido Spada )C

La cappella volevasi destinata a raccogliere gli avanzi di alcuni venerabili frati dei secoli XIII e XIV , fra cui il B. Guido Spada ; avanzi portati in altre chiese quando il tempio ,  al principio del secolo XIX fu ridotto a Dogana . Epperò si pose sull'altare un arca in maiolica modellata dipinta e smaltata dai fratelli Arturo e Gennaro Minghetti di Angelo , maiolicari in Bologna , sopra disegno dato dalla Direzione dei restauri. " Ideammo quest'arca secondo una foggia del secolo XV e in stile Rinascenza. Tutto è dipinto e chiaroscurato a gradazioni di bleu , con lumeggiature di bianco : solo nelle cornici , dentelli ed ovoli sono di un giallo-verde. Le statuette dei frati hanno nelle carni la terra naturale senza smalto e le tonache maiolicate nin bigio chiaro , secondo che vedesi in alcune opere Robiane. Ci siam studiati di ripetere un genere ceramico che usò anticamente in Faenza , forse per imitazione dei grandi smalti Limosini chiaroscurati in bleu. Tutta l'opera fu dono del cav. Federico Vellani ,  segretario del Liceo musicale Rossini".

Arca dei Beati Frati Francescani della Cappella Spada