CENNI STORICI
Nulla sappiamo di sicuro circa l'epoca della fondazione di San Germano. Possiamo tuttavia arguire, con certa fondatezza ,che le sue prime capanne furono costruite all'incirca un secolo prima di Cristo. In quei tempi Vercelli fondata dai Liguri e ampliata dai Celti ,aveva raggiunto una notevole importanza . I Liguri ,primi abitatori delle nostre terre ,scarse tracce hanno lasciato .I Celti o Galli della tribù dei Salluvii scesero dalla Provenza nel Vercellese nel terzo secolo prima di Cristo ,in un periodo in cui zone a noi vicine erano già occupate da genti d'ugual stirpe; molte usanze e leggende , solo da poco scomparse ,traevano origine da quei lontani progenitori. Nel II secolo avanti Cristo arrivarono i Romani tuttavia la base del nostro dialetto è ancora Celta. Da un nucleo di Vercelli diventato troppo numeroso e pertanto di difficile sostentamento , si staccò un gruppo familiare in cerca di nuove terre da dissodare.
Il Vercellese era allora un intrico di boschi ,di sterpaglie e di paludi. La località prescelta per lo stanziamento fu' il centro del nostro paese che presentava caratteristiche favorevoli . C'era un piccolo dosso sul quale predisporre le capanne ;l'elevazione del terreno , per quanto modesta, consentiva lo scorrimento delle acque che non potevano cosi formare pantano davanti alle abitazioni. Le capanne cilindriche erano formate da una viminata protetta con terra, il tetto aveva forma di cono, nel mezzo un buco per il focolare. Le capanne si raggruppavano nel rione oggi chiamato Castello. Di fronte, in un tratto piano (l'attuale piazza maggiore) si preparò l'aia . In fondo all'aia fu eretta l'ara, o altare pagano dedicata ad una delle tante divinità celte che proteggevano l'agricoltura . L'ara era un semplice cumulo di terra sul quale venivano offerte le primizie dei raccolti . Successivamente l'ara fu' sostituita da un piccolo tempio in muratura. Nello stesso posto s'innalza da due secoli ,l'imponente chiesa dedicata al nostro santo protettore.
Altra caratteristica interessante era la facilità di disporre di acqua potabile . Le paludi circostanti non avrebbero infatti consentito possibilità di vita. Fin d'allora due fontanili buttavano le loro fresche acque nei pressi del paese ,i vecchi li ricorderanno perchè solo da poco sono scomparsi :Il fontanile del Mago e quello dell'Amore. Le boscaglie furono abbattute entro un raggio sufficientemente ampio per lasciare posto alle coltivazioni. Allora non si seminava il riso nè il grano ma il farro. Il vecchi nome di San Germano , che non ha un origine predefinita , era Valselve o Valle del Bosco. Valle significa appunto territorio dissodato fra i boschi. La strada che attraversa il paese , già esisteva e su di essa passarono le legioni Romane che da Vercelli si recavano nelle Gallie attraverso il valico del San Bernardo. Per secoli Valselve visse la sua vita agreste ;l'avvicendarsi delle stagioni era il solo segno dei mutamenti. Il paese assunse il suo nome attuale nel V secolo in seguito al passaggio del corpo di San Germano che da Ravenna veniva trasportato a Auxerre. Una pia tradizione (la storia tace in proposito),indica presso la strada provinciale ai margini della cascina Posta Vecchia ,un sasso sul quale il santo si sarebbe seduto in una tappa del suo viaggio di andata a Ravenna.
San germano a somiglianza di Vercelli e Santhià e di altri centri a noi vicini subì ,con tutta probabilità , molte distruzioni nel corso delle invasioni barbariche. Nell'alto Medio Evo il suo territorio era posseduto da un a famiglia nobile vercellese ;i Bicchieri , alla quale si deve sicuramente la costruzione del castello di cui esiste un ricordo :il Campanone. Fino a non molti anni fà si potevano pure scorgere ,in un grosso muro di fianco al campanone,le scanalature del ponte levatoio. Quando il più' illustre figlio di questa famiglia il cardinale Guala di ritorno dall'Inghilterra fondò l'Abbazzia di Sant'Andrea al principio del XIII secolo i beni posseduti a San Germano furono all'Abbazia trasferiti. Nel castello ebbero luogo vari avvenimenti relativi sia al governo dell'Abbazia sia al ai rapporti di questa con il paese. E cio' perchè gli abati non limitavano la loro attività alla cura delle anime ma si occupavano di tutto cio' che aveva attinenza con la coltivazione dei campi, e allo sfruttamento delle acque. La stradetta detta Vall'Andrea fu' come dice il nome costruita per ordine degli abati ;da essa "Stradella" ,prende il nome la frazione Strella.
Il castello fu' teatro di molte lotte: protetto da Matteo Visconti, passo' nelle mani dei Fieschi, fu' distrutto dai Milanesi in seguito ad un violento assedio. Nel XIV secolo San Germano si dette ai Savoia. Fu poi eretto in Marchesato a favore dei San Martino; nel corso della dominazione Spagnola del Vercellese fu' infeudato ad un Mendoza. Un cenno su San Germano lo troviamo sul "Viaggio in Italia" del celebre scrittore francese Lichelè de Montaigne (XVI secolo). In questi ultimi secoli nessun avvenimento di rilievo ha scosso la calma vita del paese. Non vogliamo però sottacere il contributo di sangue offerto in tutte le guerre d'indipendenza.