Memorie del Viaggio in Italia di Marianne Baille nell’estate del 1818

 

A San Germano osservammo un costume molto grazioso tra le ragazze del paese, e tra le donne di tutte le età; chi era già in età avanzata, continuava a mantenerlo senza variazioni. Alludo all’indossare spilli d’argento e lunghi fermacapelli nei capelli dietro, con le lunghe trecce legate assieme da uno stretto nastro, e quindi divisi in due code. Queste venivano allora arrotolate in forma tonda dietro alla testa e ben fermate alla radice dei capelli da quegli spilli ornamentali, che sono lunghi quasi un dito in lunghezza e hanno una testa grossa come perline. Questi punti formano i raggi di un cerchio, e spuntano apertamente dalle ciocche corvine che supportano.

Il paesaggio qui era piatto e poco interessante, ma è da segnalare la presenza di molte terre da pascolo. Gli alberi consistevano principalmente in piccoli salici, piantati in file diritte. Non c’erano case di campagna, o borgate, in vista, e tutto sembrava così insulso e tremendo come in Olanda.

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La Baille arrivata a Vercelli nota che i costumi del posto si differenziano da quelli di San Germano con abiti più pittoreschi e una diversa foggia degli spilloni che ornavano i capelli.