Il Borgo di San Germano e Facino Cane

 

 

Facino Cane nel 1387 divenne mercenario per il marchese Teodoro II del Monferrato, che gli affidò ben 400 cavalieri. Furono per lui gli anni più interessanti, cioè quelli compresi tra il 1391 e il 1397, quando conquistò alcuni territori piemontesi attraverso invasioni e saccheggi, peraltro tipici dei condottieri della sua epoca. Essendo Teodoro II del Monferrato in perenne conflitto con il Ducato di Savoia , l'attività predatoria di Facino Cane era rivolta sopratutto verso le terre del ducato.

Quando nell'Ottobre del 1399 riceve 6000 fiorini di paghe arretrate da parte del Marchese del Monferrato , si riversa con violenza nel biellese e nel Canavese. Affronta Rodolfo di Gruyères e si abbatte sui paesi dipendenti dalla castellania di Santhià: Carisio, Balocco, Villarboit, Buronzo, Greggio, Tronzano Vercellese, San Germano Vercellese e Santhià.

Il 20 luglio 1401 devastava il territorio di Santià e di Biella, rubando molte bestie; ed avrebbe anzi cagionato danni maggiori se gli abitanti non fossero stati preavvisati. Come Facino Cane ed il marchese cercavano di danneggiare in ogni modo il nemico , così facendo faceva del suo meglio per per rendere pan per focaccia. Infatti il 16 agosto otto uomini di Santià, coadiuvati dalla compagnia di Bonifacio di Valide ufficiale di Amedeo VIII e da gente di S. Germano e di Tronzano , tentarono di notte di dar dar la scalata a Carisio, tenuto dalle genti di Facino, e per poco non vi riuscirono. Nel fallito tentativo i sangermanesi catturarono Giacomino da Castellino , luogotenente a Carisio di Facino Cane , e lo tradussero nelle prigioni a San Germano. Il 9 settembre il castellano d'Avigliana assumeva informazioni « qualiter gentes Facini Canis se habebant, et qualem custodiam faciebant in loco Septimi » certamente per qualche fatto d'arme arrecato a quel territorio , e mandava ad avvertire il capitano di Santià che gli uomini di S. Germano non se lo lasciassero sfuggire almeno fino a quando non avrebbe rilasciato alcuni ostaggi che aveva catturato in quelle circostanze.

Il castello di Carisio fu occupato fino all'estate del 1402, quando gli uomini del Cane se ne andarono. Del castello rimasero soltanto macerie.

Archivio storico lombardo, Volume 24 - 1897