Al dì d'la festa
L'antichissima "Valselva o Valle del Bosco" prese
nome di San
Germano dall'omonimo Vescovo proveniente da
Tale evento portò alla celebrazione dell'annuale festa patronale di San Germano ricorrente il 31 luglio , tale festa viene di norma celebrata nell'ultima domenica che cade nel mese di Luglio.
Molto forte era sentita in passato tale festa dai nostri concittadini , e grande ne era l'attesa . Si invitavano i prossimi congiunti residenti altrove e si procurava di ben riceverli e di accontentarli al massimo . In poche parole dopo aver assistito alla "Messa grande" nell'imponente Chiesa Parrocchiale prospiciente alla piazza , ci si assideva a una tavola ben fornita di cibi e vini con pane bianco , quello del prestinaio. L'antipasto poteva essere anche soltanto il sedano ed il peperone con olio , aceto e sale , ma v'era pur sempre qualche buon salame di famiglia . I piatti forti erano costituiti dal bollito , dall'arrosto e anche da qualche capo di pollame espressamente ingrassato. Veniva certamente intercalato il risotto , ma in tal giorno senza fagioli e senza soffritto di lardo pesto ( la nostra tradizionale panissa ) quindi con brodo di carne e profumato zafferano. Le massaie pazienti preparavano cipolle ripiene dorate al forno . Formaggio efrutta chiudevano l'eccezionale pranzo per l'occasione della festa Patronale e naturalmente con bevuta di vino senza misura.
La scorpacciata di una volta tanto , per i deboli di stomaco e gli stremati dalla fatica del rude lavoro di campagna poteva essere anche un danno alla salute ed il farmacista del luogo , trascorsa la festività , era ben in grado di farne constatazione. Allo sciogliersi del convitto grandi e piccoli si portavano all'aperto , lungo le vie del paese , sulla piazza , sull'allea molto spaziosa e ombrosa. C'erano allettamenti a divertirsi vari : la giostra , il tiro a segno , magari il circo equestre , baracconi di curiosità per gli ingenui , il ballo a palchetto e attorno ad esso banchi e bancarelle per la vendita di prodotti dolciastri , di ghiaccio pesto con essenze di menta , limone o lampone , ecc , il gelato d'allora. Se poi si faceva capo a un servizio pubblico , era d'uso bere la birra e la gazosa separatamente o mescolate. Ma si poteva sorbire anche un buon caffè ( al caffè Perotti sul corso ) , per quanto non ancora espresso, o sorseggiare un bicchiere di vino Monferrino genuino e generoso.
La festa patronale riuniva tutta la famiglia , parenti ed amici e cementava affetti . Tra vecchi e giovani continuava il dialogo , e l'esperienza del vecchio aveva efficacia formativa sul giovane.