n Germano
GIUSEPPE DEABATE | ![]() |
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(1857 - 1928) | |||
Giornalista
- poeta - letterato |
Giuseppe Deabate nacque a S.Germano VC il 31 Gennaio 1857. Ancor giovane con la famiglia lasciò il paese e si trasferì a Torino , ove attese agli studi. Incominciò a poetare sui banchi di scuola. Laureatosi poi brillantemente in legge, era entrato nel celebre studio dell'Avv Chiaves ma, appassionato piu' della letteratura che delle pandette, nel 1885 , a 28 anni, entrò come cronista nella Gazzetta del Popolo. Giornalista nato, il Gr.Uff. Avv. Giuseppe Deabate fu per 43 anni il più prodigo e pronto collaboratore di tutte le rubriche della Gazzetta:dalla banale relazione di un banchetto passava all'articolo erudito, alla varietà sentimentale, alla nota storica, al commento patetico, alla recensione del libro, alla rievocazione drammatica, lasciando in ogni campo tracce indelebili di una genialità indiscussa, sempre diligente ed ottimista. Sui quarant'anni pubblicò "11 Canzoniere del villaggio",un volume di poesie esaltanti la vastità della feconda nostra pianura Vercellese. quei libri di versi diede al Deabate una assai vasta fama e gli apri' le porte delle maggiori riviste italiane:Nuova Antologia, Lettura, Illustrazione Italiana, Emporium. Nel 1922 pubblicò "11 Canto d' Oropa.Innumerevoli sono le sue creazioni poetiche, di cui andavano costellati vari periodici. ALL'inizio della sua arte tutti i sentimenti familiari vi affioravano, la poesia diventa carezzevole ed ogni particolare ha un rilievo speciale. Poi... l'ometto scompare, il poeta dolce, sentimentale si fa' robusto, effonde nel suo canto un anima lirica, nuova, ricca di vigore e di vita. Egli non canta le sale dorate, non entra negli ambienti saturi di profumi esotici e mantiene una castità di argomenti e una purezza di idee che lo collocano fra quei poeti che la gioventù dovrebbe leggere ed apprezzare .Giuseppe Deabate non solo si fa' notare come poeta, ma anche come prosatore e nella sua prosa si trova chiarezza di esposizione, limpidità di stile armoniosità di periodo. Il suo versatile ingegno si e' affermato in modo meraviglioso nel "Popolo della domenica"'il quadretto campestre, le osservazioni, i commenti sono fatti con molto buon gusto ed in lui vediamo ad un tempo riuniti il filosofo, lo storico. l'artista. Splendidi sono i suoi articoli su la Lettura in cui rievoca le glorie del teatro italiano e piemontese (del quale fù sempre appassionato cultore) illumina figure poco note di attori e attrici, esalta il patriottismo e pare esternare l'intima sua gioia di frugare nel passato, di parlarne ai lettori, di far sapere, a chi non conosce bene, le glorie artistiche del nostro teatro. Nella piccola casa vigilata dalla fedele moglie, signora Erminia Faino, tra i vecchi libri e tante care memorie, in silenzio, cristianamente come sempre era vissuto, si preparò alla morte. Si spense serenamente al mattino del 15 Marzo 1928.
LA Famiglia DEABATE in San Germano
Della famiglia Deabate si hanno notizie in San Germano a partire
dall'inizio del 1800 con DEABATE, GIUSEPPE NOTAIO Nato a S. Germano
(Vercelli) nel 1795. Partecipazione ai moti: "noto per le sue id![]() Pietro Deabate di professione droghiere fu anche sindaco del paese per un certo periodo ; appartenente ad un ramo della famiglia è il padre di Giuseppe Deabate nato nel 1857. |
Tra le sue innumerevoli ; opere , poesie e articoli letterari , spiccano le numerose epigrafi scolpite su ; lapidi , cippi, busti marmorei , dedicate ai suoi più cari amici , poeti e scrittori che accomunati dalle stesse passioni per la cultura , hanno con lui condiviso il suo tempo.
21 ottobre 1893 - Cartolina spedita a Giuseppe Deabate dall'amico scultore Bistolfi , con al verso il disegno fatto di suo pugno della facciata della Stazione Ferroviaria di San Germano Vercellese | |
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Oltre alle già citate lapidi Ai "Caduti Sangermanesi in tutte le Guerre" , e alla lapide cimiteriale al compaesano Augusto Franzoj , si ricordano ;
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il 12 ottobre 1913, nell’atrio del palazzo municipale di Trino Vercellese veniva inaugurata la lapide dedicata ai tipografi trinesi, con queste parole dettate dall’avv. Giuseppe Deabate, oratore delle feste commemorative: “Nei nomi dei suoi figli / che l’arte de la stampa / luce nel mondo / in patria e fuori / coltivando diffondendo onorando / diedero fama a questa terra / Trino / ricorda / la sua tradizione più fulgida / la sua gloria più duratura”.
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1851 1913 ALBERTO VIRIGLIO ARGUTO POETA DIALETTALE DE L'ANTICA VITA TORINESE INDAGATORE E STORIOGRAFO DI GLORIE E MEMORIE PAESANE GENIALE EVOCATORE LA SCHIETTA ANIMA SECOLARE E LO SPIRITO EROICO DEL POPOLO SUBALPINO AMOROSAMENTE RACCOLSE ED ESPRESSE - AMICI E AMMIRATORI AUSPICE IL MUNICIPIO QUI NELLA VECCHIA CERCHIA MUNICIPALE DE LA CITTA' NATIVA VOLLERO CHE FOSSE RICORDATO Giueppe Deabate |
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Il 5 Aprile 1902 detta l'epigrafe che verrà scolpita sul busto marmoreo in onore di Vittorio Bersezio , amico , scrittore e giornalista | |||
A San Maurizio Canavese la lapide marmorea in ricordo dell'amico , poeta e giornalista E.A Berta , ivi inaugurato il 2 Novembre 1927 riporta i seguenti suoi versi. SCRITTORE , POETA , COMMEDIOGRAFO - DI GENIALITA' FERVIDA E VARIA - DI LARGA VENA FECONDA - NEL GIORNALE E NEL LIBRO SPIEGO' VIVIDAMENTE E FANTASIA CREATRICE DURANTE UN QUARANTENNIO NELLE POPOLARI PAGINE SETTIMANALI DEL GIORNALISMO LETTERARIO INCITO' GIOVANI INGEGNI SU LE VIE DELL'ARTE |
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Il 24 Agosto 1925
All'Ospizio di Oropa viene inaugurata una targa dedicata ad Edmondo De
Amicis sulla targa è riportata l'epigrafe di Giuseppe Deabate EDMONDO DE AMICIS SCRITTORE INSIGNE DE LA FANCIULLEZZA GLORIOSO EDUCATORE DEI PICCOLI "VALLI" IN SOAVI PAGINE ARGUTE GENIALE EVOCATORE L'ALTA VALLE CHE LO EBBE OSPITE ESTIVO DAL 1883 AL 1888 QUI DOVE TANTE VOLTE SOSTANDO DOLCI ORE TRASCORSE RICORDA E ONORA
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Lapide marmorea dedicata allo scultore Luigi Belli - 1920 | |||
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Le poesie di Giuseppe Deabate furono spesso riprese in lapidi e iscrizioni in sperdute località montane | |||
Monumento a Edmondo De Amicis, a Campiglia Cervo | |||
![]() Il monumento a Edmondo De Amicis al Santuario di S. Giovanni d’Andorno consta di un’edicola in sienite della Balma; vi è incastonata una lapide in marmo, su cui – tra rami fogliati e frutti di melograno – è ritratto in basso rilievo lo «scrittore insigne»; sotto l’effigie a mezzobusto di De Amicis, incise a caratteri dorati, le parole dettate da Giuseppe Deabate ricordano i soggiorni estivi di questo «glorioso educatore» nell’Alta Valle del Cervo «dal 1885 al 1898»; i «piccoli valit» menzionati nell’epigrafe sono i bambini della vallata che il «geniale evocatore» descrisse «con soavi pagine argute» in un bozzetto inserito nel volume Il Biellese, edito nel 1898 dalla sezione di Biella del C.A.I. Il 23 agosto 1925, alla cerimonia inaugurale del monumento, presero la parola: Ettore Achille Boffa, presidente dell’amministrazione dell’Ospizio e delle Scuole di S. Giovanni d’Andorno; don Antonio Miniggio, rettore del Santuario di S. Giovanni d’Andorno; l’on. Augusto Battaglieri; il sottoprefetto di Biella in nome del Governo; il già menzionato Deabate. Citando uno stralcio del discorso pronunciato da Boffa: «La dolce immagine di De Amicis deve sempre ispirare i fanciulli ad opere di bene. I piccoli “Valit” debbono trarre da essa l’insegnamento e lo stimolo ad amare ed onorare l’Italia con la dignità e la nobiltà della vita» (L’omaggio a De Amicis, 1925, p. 3 |
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Malga di Campiglio di Fondo, in territorio di Toscolano-Maderno - Brescia | Malga di Brasasio in territorio di Vobarno - Brescia | ||
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Giuseppe Deabate e Guglielmo Marconi ad Oropa | |||
Estate 1894- Ad Andorno Micca (BI) Guglielmo Marconi riflette sui fenomeni della conduzione elettrica senza filo e, dal "divertimento", passa all’"’intendimento", cioè all’ipotesi di collegare senza fili e con ONDE ELETTRICHE due punti non in vista ottica. Il pensiero è diventato un "chiodo fisso", che lo assorbe completamente e consuma la salute (è in questo luogo per cura nello Stabilimento Idro-Terapico Vinaj e Canova). Guglielmo ne parla della sua ipotesi anche con Giuseppe Deabate, giornalista presente al santuario di Oropa per un servizio e redattore alla "GAZZETTA DEL POPOLO" di Torino, che lo riporta più tardi pubblicamente. Nel 1894, pochi anni prima della prova definitiva, furono proprio queste vallate ad ispirare il futuro premio Nobel per la fisica per il lancio di segnali nello spazio». Un volume, dal titolo «Il canto di Oropa», conservato nella biblioteca civica, racconta che fu Vincenzo Rosa, insegnante dell'allora ventenne Marconi, a consigliarlo di trascorrere un periodo di vacanza nel Biellese. In compagnia del fratello, nell'estate di 96 anni fa, lo studioso arrivò ad Oropa. Un giorno, durante un'escursione, salì alla cappella Paradiso: da qui la vista spazia fino alla pianura. Si legge nel «Canto di Oropa»: «Di fronte a tale panorama, Marconi parlò dei suoi studi alla guida che lo accompagnava, Giuseppe Deabate, e disse: "Quassù una portentosa idea mi attraversa la mente. E' una cosa che mi ossessiona ogni giorno di più. Lanciare segnali nell'etere attraverso onde hertziane. Ricordi questo giorno, Giuseppe, lo ricordi..."». Se con queste parole Marconi lasciò interdetto il suo compagno, certamente meno «illuminato» di lui, il libro non lo dice. Ma quello che avvenne in seguito alle ferie di Andorno, fu tanto inconsueto per i valligiani da far discutere a lungo l'intero paese. Il giovane scienziato iniziò a stendere «strani» fili attraverso i saloni e all'esterno dello stabilimento, facendosi aiutare per posarli anche lungo il letto del torrente Cervo. Questo non gli creò affatto la fama di un luminare della fìsica. Tutt'altro. Lo credevano invece un folle, talmente squilibrato che il professore Scipione Vigna, direttore della clinica, scrisse nei suoi registri: «Trattasi di un caso assai grave, ma le cure idroterapiche e il riposo potranno guarirlo da tale mania».
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Poesia dedicata all'amico Giovanni Camerana e come lui cantore del Santuario di Oropa
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I giorni seguenti alla morte di Giuseppe Deabate il quotidiano "La Stampa" dava annuncio della morte con i seguenti articoli: | ||
La morte di Giuseppe Deabate Un cuore semplice e buono ha cessato di battere : Giuseppe Deabate si è spento ieri mattina , poco prima dell'alba , nella sua casa di Via San Donato 4 . Sangermanese , così come in serenità di spirito aveva sempre vissuto . Apparteneva all'esiguo gruppo di quei vecchi giornalisti , che questa nopstra professione nobilitarono con l'elevatezza dell'ingegno. Entrato oltre quarant'anni fa redattore alla "Gazzetta del Popolo" , egli al giornalismo ha dato ininterrottamente la sua bella fatica di ogni giorno , senza nulla chiedere mai , pago della sua limpida fede incorruttibile , pago del dovere compiuto . Temperamento d'artista e di poeta , egli si occupò più specialmente di critica teatrale e cantò con versi delicati e semplici , come la sua anima , la natia terra vercellese , che fu il suo amore costante. Ma i maggiori problemi della vita cittadina non lo lasciarono indifferente e con acutezza d'indagine molte volte se ne occupò , con quella istintiva tenerezza ch'egli aveva per Torino , divenuta la sua città di adozione. Si è spento a settant'un anni , quando proprio pareva che l'infermità da cui era stato colpito dovesse benignamente risolversi. Si può scrivere di lui fraternamente , che non ebbe nemici , poiché egli non non seppe mai che fossero odio o rancore , ed aveva dello spirito di colleganza un senso altissimo , non mai smentito.Oggi con sincero cordoglio , gettiamo sulla sua bara il fiore del ricordo , rendiamo omaggio con riverenza affettuosa al giornalista insigne , che fu costante esempio ai giovani di rettitudine e bontà . Ai suoi congiunti , ai suoi colleghi della "Gazzetta del Popolo" , noi che gli volemmo sinceramente bene , mandiamo la viva profonda espressione della nostra condoglianza.
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I funerali di Giuseppe Deabate Hanno avuto luogo nel pomeriggio di ieri , i funerali del compianto collega Giuseppe Deabate . Alla cara memoria dell'uomo , che in vita fu sempre schivo di ogni formalità esteriore , amici , colleghi e ammiratori , hanno tributata una grandiosa manifestazione di cordoglio .Erano presenti : il vice-Podestà di Torino Ing Conte Alessandro Orsi , il vice-Podestà di Vercelli Ing. Tournon , il Senatore Conte Delfino Orsi , presidente della cassa di Previdenza dei giornalisti subalpini e presidente dell'Assoc. naz. fascista degli editori dei giornali : il coodirettore della "Gazzetta del Popolo" Comm. Debenedetti e il redattore capo dott. Intaglietta con quasi tutti i redattori del giornale: i Senatori Ristolfi e Ruffini : per La Stampa il coodirettore Gigi Michelotti e il Comm. Gino Pestelli : il Comm. Cresta-Curti , Domenico Lanza , il gr. uff. Bona , il comm. Ehrenfreund , Mario leoni , Edoardo Rubino , Nino Berrini , numerosi altri scrittori e giornalisti , artisti e personalità degli studi , uno stuolo di intimi amici e conoscenti del caro Estinto. Da Trieste il comm. Nardini-Saladini , ex direttore del giornale , aveva inviato il suo omaggio floreale. Il lungo corteo , dopo aver percorso un tratto di Via San Donato e di Piazza Statuto , ha raggiunto la Chiesa di San Donato , dove fu impartita la benedizione alla salma. la bara ricoperta di fiori , fu quindi accompagnata al Cimitero , ma prima ha sostato , secondo il desiderio dell'Estinto , davanti alla sede della "Gazzetta del Popolo" , dove egli compì in silenzio il suo diuturno lavoro di giornalista e di scrittore. Quivi hanno parlato , tra l'intensa commozione di tutti e delle maestranze , il coodirettore della "Gazzetta del Popolo" , comm. Giulio Debenedetti , e il vice-Podestà di Vercelli , Ing. Tournon : quindi il corteo ricomponendosi ha raggiunto il Cimitero. |
![]() Autografo di Giuseppe Deabate |
Le sue Opere | ||
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" Il Canzoniere del Villaggio " Editore - F.Casanova - Torino 1898 |
"Jacopo Suigo da San Germano " Editore - Archivio Tipografico 1899 |
" Canto d' Oropa " Editore - G. Paravia 1922 |
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Il diario di un primo attore della Compagnia reale sarda / G. Deabate. - Torino : Tipografia dell'Archivio tipografico, 1899 |
I Primi passi di AdelaideRistori
- Nuova Antologia - Roma 1906 |
I Comici di Sua Maestà Gazzetta del Popolo Torino 1905 |
Nel 1928 , sulla facciata della sua casa natale posta sulla piazza principale del paese (allora piazza Umberto I) ora Piazza Mazzini , venne posta dall'amico Alessandro Azario una lapide per onorare il poeta Sangermanese.
In onore del nostro illustre concittadino , la comunità di San Germano Vercellese gli ha intitolato una via del paese e la Biblioteca Civica .
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Abitazione di Giuseppe Deabate a Torino | |
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