La Lapide dei Caduti

In Corso Matteotti è murata sul palazzo (ex asilo) la Lapide dei Caduti Sangermanesi di tutte le guerre (Dalle Guerre d'Indipendenza alla 2° Guerra Mondiale) . Il motto posto su di essa "Aprirono i solchi - Fecondateli" e l'iscrizione "AI SUOI FIGLI CADUTI PER LA PATRIA" furono dettate da Giuseppe Deabate . Le due figure , una femminile e l'altra maschile ,riecheggianti antichi romani togati , disegnate dal Prof Enzo Gazzone e riprodotte in mosaico su sfondo oro , creano un piacevole contrasto di colori col rettangolo in alto fatto su sfondo azzurro. Il ramo d'alloro con bacche rosse e la vittoria alata sono presentate rispettivamente dalla donna con la mano destra e da''uomo con la mano sinistra in questo rettangolo azzurro . Festoni in bronzo adornano la parte inferiore del monumento.

 La lapide fù modellata in stile rinascimento dallo scultore sangermanese Carlo Conti e fù scolpita in marmo un pò macchiato di Vicenza , a Vercelli. Essa riporta 66 nomi di caduti; uno con Carlo Alberto nel 1848 , cinque nella terza Guerra d'Indipendenza del 1866 , un altro morto nella battaglia di Adua nel 1896 e trentotto morti nella Prima Guerra Mondiale . Furono aggiunte due lapidi poste ai lati , con i nomi dei diciannove caduti nella Seconda Guerra Mondiale , un disperso in Russia e un partigiano.

L'inaugurazione della Lapide avvenne il 28 ottobre 1923 con un imponente manifestazione , e fù benedetta dall'arcivescovo mons. Giovanni Gamberoni. Il drappo tricolore che ricopriva la Lapide fù tolto da Germano Ranghino , cieco di guerra.

Tutti gli anni in occasione del 25 aprile viene collocata dalle autorità comunali , una corona di alloro in suffragio dei caduti sangermanesi.

Lapide, inaugurazione domenica 28 ottobre 1923, modellazione Carlo Conti “sangermanese allievo dell’Istituto di belle arti”, pittore Enzo Gazzone, mosaicista Salviati di Venezia, Cooperativa marmisti e scalpellini di Vercelli

 

 

Il 4 novembre 1936 si posero ai lati della lapide monumentale , due lampade votive . In tale occasione il poeta Giovanni Testa compose un ode in onore dei Caduti sangermanesi.

(Vedi immagine a lato )

Cartolina commemorativa prodotta per l'inaugurazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dettaglio della lapide

 

Dalle cronache dell'epoca
Il 23 Novembre 1923 sul giornale "ILLUSTRAZIONE DEL POPOLO " di Torino compare un articolo con fotografia dedicato all'inaugurazione della Lapide dei Caduti a San Germano Vercellese

Lapide dedicata ai caduti di tutte le guerre tra il 1848 e il 1918, murata su palazzo già asilo comunale. La lapide è inquadrata da un ordine architettonico, composto in alto da un architrave con un'iscrizione commemorativa a lettere bronzee applicate e sui fianchi da due lesene con capitelli corinzi. Al centro, un mosaico con tessere policrome, raffiguranti un uomo e una donna vestiti all'antica, uno recante in mano la Vittoria, l'altra un ramo di alloro, sovrastano la lapide recante i nomi dei caduti dalla guerra d'indipendenza alla prima guerra mondiale. La lapide reca un bordo inferiore modanato, con festone scolpito.

Le allegorie con figure maschili e femminile : rappresentano rispettivamente la Patria e la Vittoria. Il tutto in marmo bianco e pietra di Vicenza con tessere lapidee a mosaico.