INAUGURAZIONE LAPIDE SUIGO-CARA Le festa commemorativa a San Germano li 21 maggio 1899
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La simpatica festa per la inaugurazione delle lapidi a Pietro Cara e Jacopo Suigo, tenutasi oggi in San Germano, incomincio con un vermouth d'onore offerto dalla locale Società operaia a tutti gli intervenuti, nei locali della nuova sede, inaugurata oggi e che ha un forno cooperativo del sistema Anelli. Alla festa erano presenti il sen. Giovanni Faldella, l'on. Pozzo, l'on. Pinchia. l'avvocato Deabate, il prof. Colombo, il prof. Gabotto, ecc. Parlò pel primo il prof. Rollone, sangermanese, presidente del Comitato, che ringraziò gli intervenuti, le Società operaie, le Unioni tipografiche di Torino e di Novara, ricordando come San Germano, che ha dovizia di uomini illustri, non poteva dimenticare le due figure del Cara e del Suigo. Consegna quindi al sindaco la lapide commemorativa che porta uu epigrafe dell'avv. Deabate. Il sindaco ringrazia, Quindi l'avv. Deabate, il gentile poeta e valente pubblicista, parla calorosamente dell'influenza esercitata dal Cara e dal Suigo sulla cultura piemontese nel secolo xv, si diffonde sullo spirito d'iniziativa dei sangermanesi citando l'esempio di A, Franzoj e conclude con un augurio di prosperità pel simpatico villaggio. Segue il prof. Gabotto, che parla a nome della Società Storica Subalpina, la quale trovasi ovunque si onori la memoria di alcun antico e glorioso piemontese. Dagli intrighi politici dell'epoca emerge bella la figura del caro fautore della cultura e dell'educazione. Conchiude portando il saluto della Società Storica. Viene in seguito dato lettura del verbale di consegna e di alcuni telegrammi di adesione. Al banchetto siedono: il sindaco. Roncarolo, il presidente della Società operai, l'onorevole Pozzo, Congregazione di carità, il cav. Moriondo, il senatore Faldella, l'on. Pinchia, il signor Gianolio, il cav. Vigliardi-Paravia, l'avv. Garbasse il prof. Gabotto, l'avv. Deabate, il prof. Orsi, il cav. Pugliese, l'avv. A. Berta, il not. Ranno, il prof. Colombo, il prof. Tallono, ecc. ecc. Le tavole sono imbandite nei locali dello stabilimento Bolge. Alle frutta si lessero le adesioni della Società storica Lombarda, dell'avvocato Ranno, del dottor Peroni, del senatore Roux e di altri. Parlano: il cav. GiuseppeVigliardi-Paravia, quale presidente della Società artisti-tipografi di Torino e quale tipografo della R. Deputazione di storia patria; il sig. Gianolio; il sig. Goliardi per la stampa vercellese: il senatore Faldella, che si dice costretto a parlare perchè P. Cara era anche senatore. A chi gli rimproverava queste esumazioni, rispose sempre che ciò che distingue l'uomo dalle bestie è appunto la storia. Dice a lungo del Cara come umanista. Ricorda Galileo Ferraris, e conchiude con un brindisi alla patria. Seguono l'on. Pinchia, che parla con entusiasmo del Piemonte, l'avv. Garbasso, il prof. Colombo, l'on. Pozzo e l'avv. Deabate, applauditissimi. Quindi la festa termina nella massima cordialità Discorso dell'Onorevole Faldella all'inaugurazione Dopo che egregi tipografi parlarono competenti in onore di Jacopo Suigo , che fu di San Giovanni Battista dell'arte tipografica piemontese , forse comprendo il perchè l'esimio presidente del Comitato abbia intimata la parola a me senatore.... Sarà perchè qui parli dell'altro santo , che San Germano oggi celebra cioè di Pietro Cara il quale come apprendo dal ghiotto libretto dell ' amico De - Abate testè distribuitoci , è stato , fra altre sue buone qualità , eziando senatore ai tempi delle reggenze di Iolanda e di Bianca di Savoia. Parlerò adunque del collega Pietro Cara senatore , titolo , che derivando , come sapete da " senettù" esprime anche un po ' l ' antiquario . Ma avvertite , che in latino antiquus significa eziandio caro . E non per nulla il mio antico ... collega chiamavasi Pietro ... Cara . Fuori degli scherzi , questa festa intellettuale mi è specialmente cara , ed i promotori meritano davvero una carezza , perchè nella campagna , dove è più ovvia la bellezza del fiore e la utilità del frutto presente , richiamarono la rara erudizione del passato. Agli amici che mi punzecchiano perchè anchio , già romanziere , ossia descrittore modesto di costumi contemporanei , mi sono ingolfato nella propaganda di storia patriottica , soglio rispondere un po ' atrocemente , che la coscienza di una storia è ciò che distingue in modo speciale l'umanità dalla bestialità.
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La Festa raccontata da giornali dell'epoca |
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