Famiglia MELLA

( Da San Germano )

(XVII)

 

 ARMA

DD’azzurro al melo al naturale, accompagnato da tre api d’oro, volanti verso l’albero.

 

 

 

 

CIMIERO 

 Il melo del campo uscente.

MOTTO

UT. MELLIS. Consegnamento 1687, I, 168.

D'azzurro ad un albero sradicato di pomo, fogliato e fruttato al naturale, accompagnato in capo da tra api in perla. Cimiero: l'albero del campo uscente.

 

Famiglia nobile ed assai antica, oriunda di S.Germano Vercellese. Giovanni Giacomo Mella, nato in San Germano, figlio di Tommaso, fu console di San Germano, governatore in Spagna, in Piemonte (1598 e 1601) come delegato di fiducia di Don Giovanni de Mendozza di Hynojosa  al quale Carlo Emanuele I di Savoia aveva infeudato il Marchesato di San Germano ,

Nel 1598 all'atto dell'infeudazione di San Germano a Don Giovanni di Mendozza intercede con Camillo Spada come console di San Germano , presso Carlo Emanuele I di Savoia a nome dei Sangermanesi , contrari a tale decisione.

Giovanni Giacomo Mella, nato in San Germano, figlio di Tommaso, fu console di San Germano, governatore in Spagna, in Piemonte (1601) guarda-gioie e guarda-dame delle Infanti (1616). Giovanni Tommaso Mella (n. Torino, batt. 9 aprile 1593), suo figlio, ebbe il grado di capitano. Ebbe costui numerosa prole. Primogenito fu Pietro Filiberto (deceduto 20 aprile 1788), sotto-brigadiere nelle guardie del corpo (1694), che consegnò coi fratelli l’arma il 4 agosto 1687. Da lui nacque Giuseppe Amedeo (n. Torino, 9 marzo 1694, deceduto ivi, 17 novembre 1743), segretario di Guerra (1731), che fu padre di Giuseppe Giacinto controllore generale del Gran Magistero Mauriziano. Fu suo figlio Giuseppe Maria (n. Torino, 7 luglio 1865), che fu dottore di leggi, segretario alla segreteria di Stato (1820), segretario direttore delle prove del Gran Magistero Mauriziano (1828), primo ufficiale onorario (1844), e consigliere onorario (1854). Motto della famiglia: Ut melis. Altro ramo. I fratelli Alfredo (n. Torino, 4 maggio 1867, deceduto Torino, 15 maggio 1894), Luigi (n. Torino, 25 agosto 1868) e Maria (n.Torino, n. 12 luglio 1870), figli di Carlo Enrico Mella(n. Torino, 16 luglio 1821, deceduto ivi, 15 maggio 1874) che fu ingegnere capo del genio civile ai lavori del traforo del Frèjus, e commissario regio per le ferrovie dell’Alta Italia, vennero riconosciuti nobili con D.M. 17 dicembre 1883, unitamente allo zio Emanuele Filiberto. Altro ramo. Famiglia che si trova stabilita in Vercelli

Giovanni Tommaso Mella (n. Torino, batt. 9 aprile 1593), suo figlio, ebbe il grado di capitano.

La Famiglia Mella si trasferì in seguito a Vercelli ed alcuni suoi esponenti si distinsero per incarichi di fiducia in città.

Edoardo Arborio Mella (Vercelli, 18 novembre 1808 – Vercelli o Casale Monferrato, 8 gennaio 1884) è stato un architetto italiano.

Era figlio del conte Carlo Emanuele (per molti anni sindaco di Vercelli) e di Vittoria Gattinara, a sua volta figlia di Ludovico conte di Zubiena. Studiò presso il collegio del Carmine a Torino e, nel 1834, si sposò con Adele Clotilde Olgiati, figlia di Giuseppe Alessandro. Insieme ebbero tre figli: Carlo Alessandro, Maria Vittoria e Federico, il quale fu architetto e archeologo e collaborò col padre nel suo lavoro. La moglie morì nel 1839 appena cinque anni dopo le nozze.

Facciata del duomo di Casale Monferrato in Piemonte Fece molti viaggi: spinto dall'interesse per l'architettura gotica viaggiò in Svizzera, Francia e Germania; in seguito si spinse anche a Monaco, Costantinopoli, Venezia, Berlino, Praga, Budapest, Atene e Vienna.

Iniziò i lavori di restauro del Duomo di Casale Monferrato nel 1857 e li finì nel 1861. In seguito fece interventi di restauro a Rosignano, Mirabello, Villanova Monferrato e nella chiesa di Sant'Ilario. Fece anche una proposta per il restauro (realizzato poi da altri) del Duomo di Osimo. Pubblicò due libri: "Elementi di architettura gotica" del 1857 e "Elementi di architettura romano-bizantina detta Lombarda".

Fu assiduo corrispondente epistolare del padre barnabita Luigi Bruzza, il quale aiutò spendendogli descrizione e schizzi di reperti archeologici ed epigrafi che confluirono in parte nelle "Iscrizioni Antiche Vercellesi"[1].

Tra gli ultimi discendenti della Famiglia Mella si ricorda a Vercelli Federico Arborio Mella ( 1838-1921). Avvocato Vercellese e promotore dell'iniziativa "Lega  per il Riposo Festivo e della Santificazione della Festa"

 

 

MELLA CARLO AGOSTINO, famiglia stanziata in Vercelli, figlio di Gianantonio, studiò in Pavia, e nel 1635 ottenne la laurea in leggi , indi venuto in patria fu tosto impiegato in utile della città , ed eletto vice-conservatore de’ mercanti, auditore di guerra, professore d’ instituzioni civili, e poscia consigliere di stato per S. A. B. Nel 1646 fu spedito a Roma per ivi disputare        la. causa delle. immunità ecclesiastiche, per cui impiegò un anno in quella alma città, indi ritornò in patria, ove fu in Continui uflicj, ora di provveditore , ora di deputato a Torino, e Milano , ora di consultore per cause difficili e giurisdizionali contro i mercanti, artisti, e popolo della città, e scrisse diverse opere.                                                                                                                   

MELLA ÀLESSANDRO, Vercellese, figlio di Carlo Agostino, superò l’ età sua , ed essendo ancora studente di legale, pubblicò alcune opere: presa la laurea nel 1662, fu tosto dispensato di età , ed ammesso nel consiglio civico, indi promosso alla carica di referendario , ed in fine fu fatto avvocato patrimoniale provinciale, che ritenne sino a morte, non avendo mai lasciata la   casa paterna. Scrisse diverse opere.                                                                                                                                                                                                                                                                             

ULTIMI MELLA

 

CASATO IN SAN GERMANO - DIMORANTI IN TORINO

 

Relig Cattolica Mella Resid Torino e la villa Mella in Orbassano circond di Torino

 

Alessandro Alfredo nob Mella n a Torino 4 mag 1867 sottotenente nel regg di cavalleria Piacenza (18°) del r esercito .

Fratello e Sorella

- 1 Luigi Filippo Giacomo Pio n a Torino 25 ag 1868

- 2 Maria n a Torino 12 lug 1870

Madre

Costanza n a Torino 4 dic 1840 figlia dei furono Giuseppe Farinelli dott in ambo le leggi ed av vocato e Maria Anna nata Bava Beccaris marit in prime nozze ad Enrico nob Mella ingegnere capo del genio civile e regio commissario per le Strade Ferrate dell Alta Italia commend Mauriz e della Corona d Italia n 15 lug 1821 15 mag 1874 ed in seconde nozze il 29 mag 1879 al pro prio cognato Emanuele Filiberto nob Mella Vedi sotto

Zii

figli degli avi Giuseppe Maria Antonio Mella dott in ambo le leggi commend e già cav professo di abito e croce dell ordine Mauriz primo uff e consigl di esso ordine n nel 1790 7 lug 1865 e Clotilde nata Quaranta 1865

 

 1 -  Luigi Guglielmo dott in ambo le leggi magg generale a riposo già membro del comitato d ar tiglieria del r esercito grande uff della Corona d Italia e commend Mauriz n in Torino nel 1814 13 nov 1877 sua vedova

 Irene nata figlia dei furono Sua Eccell Ce lestino Quarelli Ceva conte di Lesegno dott in leggi primo presid della Corte dei Conti del re gno cav di gran croce decorato del gran cordone dell Ord Mauriz e contessa Angelica nata nob Grimaldi del Poggetto de patr di Genova marit Stampato 5 Ottobre 1888 ad esso Luigi Guglielmo nob Mella 31 dic 1865

 2  - Irene Tecla n nel 1823 marit in prime nozze 16 sett 1844 a Pietro Salvatore Angelo Stanislao Ma renco dott in ambo le leggi ed avvocato vedova 14 mag 1845 sposato in seconde nozze nel 1856 a Celso Balegno dott in ambo le leggi poi primo presid della Regia Corte d Appello in Parma e commend Mauriz e della Corona d Italia di nuovo vedova 8 gen 1882

3  - Teresa Maria nata........

4  - Emmanuele Filiberto dott in ambo le leggi capo sezione di la classe nella regia segret del Gran Magistero dell Ord Mauriz e Cancelleria della Co rona d Italia uff Mauriz ed uff della Corona d I talia n a Torino 10 mar 1828 sposato 29 mag 1879 alla propria cognata Costanza suddetta vedi sopra .