NEGRI GIOVANNI ANDREA .    .....-1627)   GIURECONSULTO

  Esponente della Nobile Famiglia dei Negri o Negro ( Niger ) alcuni esponenti di questa famiglia si ritrovano su antichi registri al secolo XIV risale il capostipite del casato , tal Giovanni Antonio De Negri che proveniente da Torino si stabilisce a San Germano come giudice del luogo , e di suo pugno risale la prima stesura nel 1380 degli Statuti di San Germano , copiati e adattati da quelli di Santhià ., Questa famiglia, che abitò ora in s. Germano, ora in Vercelli pare sii originaria di Chivasso , come dalla seguente lapide, che si trovava in S.Francesco di Vercelli, cappella di s. Bernardino : Ctariss.Ntgrorum Lucìae inter matronas pudicas decus, corpus nova hoc in tumutocondi jusstt , pius ejus conjux nobit. Franciscus Nìger de Ctavasio civis et mercia tor /'ercettensis. Altra citazione esiste in in S.Giuliano di Vercelli presso l'altare maggiore si leggeva la seguente lapide : Hic Augustius Niger vir summus probitate insignitus , ac civis egregium , qui in sancti Blanerii oppido annum aetatis suae LII  ad superos se conferens res humanas deseruit , deiade  per nobilem ac pium ejus fratre Franciscum huc honorifice summaque cum laude delatus , una cum ingenuo Joanne Jacobo filio reconditus MDXLIV die XIX septembris.

Negro Giovanni Andrea,di San Germano Vercellese, figlio del dottore Giovanni Antonio. Discepolo di Fabio Bellone professore in Torino , nel  1598 sostenne pubblicamente nella Università per lo spazio di quindici giorni novecentonovantanove conclusioni dialettiche  , fisiche , magiche , metafisiche , teologiche , morali , di diritto civile , di ragione canonica e matematiche. . Fu professore di diritto canonico nello Studio torinese .fu professore della università  per il dritto canonico, e tenne scuola all' ora prima vespertina nel 1617 quindi fu deputato oratore dai vercellesi presso il Duca di Savoja , il quale , conosciuti i suoi meriti , lo nominò consigliere , ed avvocato della sacra milizia de' ss. Maurizio e Lazzaro ; finalmente fu promosso alla carica di senatore ordinario nel senato ducale di Torino,  Mori in Maggio del 1627 senza prole , e con testamento 5 Febbraio 1626 lasciò erede per due parti Camillo Toeggia suo nipote di sorella in Vercelli , e per il resto l' ospedale di s. Andrea con l'obbligo di corrispondere annualmente 30 fiorini ad un chierico di San Germano per avviarlo agli studi . Con la sua morte si estinse la nobile famiglia sangermanese.