San Vitale

 

 

La devozione a San Vitale è dovuta alla presenza nella chiesa parrocchiale del teschio del Santo ravennate, che nel giorno della festa viene portato in processione nella chiesetta. Rubato col busto di argento nel 1747, fu ritrovato quasi miracolosamente il giorno 26 dicembre, festa del compatrono di Roppolo S. Stefano. Gli abitanti di San Germano Vercellese nel 1613, colpiti da terribili guerre, si votarono a San Vitale promettendo una processione annuale a Roppolo se fossero stati liberati. Ottenuta la grazia, ogni anno salgono nella seconda domenica di maggio al piccolo santuario di San Vitale, in rendimento di grazie. Nel 1832  i Sangermanesi donarono un ostensorio di argento e altre suppellettili per l'abbellimento della chiesetta , non ultima da ricordare la statua di San Vitale offerta in dono e inaugurata il 1° Settembre 1889 dall'allora Ns Vicario e teologo Carlo Maria Nay.

Da un manoscritto seicentesco riguardante la storia del convento dei frati Agostiniani in San Germano , si ricorda la Domenica del 18 Aprile 1627 in cui per l'occasione della posa della prima pietra del costruendo nuovo convento , dopo la distruzione del precedente da parte delle truppe spagnole , l'allora prevosto del luogo portò in processione le reliquie di San Vitale.

"Il Prevosto del luogo invitò il popolo ad andare processionalmente alla chiesa di San Vito , chiesa campestre nelle fini di San Germano e di grandissima devozione a tutti , ma intraposti alcuni devoti e amici comuni fecero che il popolo accompagnato dal Clero e dalle Compagnie dei Disciplinanti , dopo l'aver detto il Vespro alla Prepositura andò al convento e là cantò un altro Vespro. E poi unitosi il Padre Corbellini col Camice e il Pluviale e preso in braccio colla Reliquia di San Vitale , che già lo stesso Padre Gauna ottenuta da Padre Gio Battista Taparelli dei Signori di Lagnasco , che con molte altre reliquie andarono in processione circondando tutto il canto dov'è il Convento e entrati nel giardino per la porta rustica , s'andò al luogo destinato , dove già si era fatto il cavo delle fondamenta . E con quella solennità , che comanda il Rituale Romano si benedisse la Croce e si piantò , e si benedisse la pietra e in quella si pose una medaglia d'argento , in cui era scolpita l'immagine del Serenissimo Duca Carlo Emanuele mentre era ancora giovinetto sbarbato e sul rovescio la porta santa , perchè fù stampata nell'anno Santo del 1575 e posta la pietra nel canto sinistro dell'entrar della Chiesa verso il refettorio........"

 

Non esiste certezza sul motivo della devozione dei Sangermanesi a San Vitale ,  ma dal manoscritto sopracitato si può intuire che l'occupazione spagnola del 1615 , e i suoi pesanti effetti sul territorio sangermanese , non è del tutto estranea ad un voto che i cittadini di San Germano annualmente  onorano a distanza di quattro secoli . Per dovere di cronaca riportiamo anche una antica leggenda raccolta dallo storico sangermanese  Antonio Corona , che vuole che il voto sia stato fatto dal popolo di San Germano , per liberare il paese da un invasione di scorpioni , tale tesi era comunque degna di attenzione , in quanto nei vecchi affreschi (già da tempo molto sbiaditi , e ora non più visibili) si intravedevano delle raffigurazioni di tali animali.

La tradizione vuole che i soldati vercellesi usavano votarsi al santo con una lunga processione, che partiva addirittura da San Germano Vercellese (VC).All’interno della chiesa, poggiato sull’altare, si trova un volto in argento, questa specie di busto, posto vicino al tabernacolo, conserva il teschio di San Vitale. Ancora oggi, in occasione dei festeggiamenti per il santo, una processione parte da San Germano Vercellese per giungere alla chiesa di San Vitale a rendere omaggio alla sacra reliquia, altra prova di quanto sia forte la fede e la devozione nella tradizione popolare piemontese.

Processione dei Sangermanesi a San Vitale

A San Vitale e alla sua devozione dei Sangermanesi furono dedicate alcune cartoline nei primi decenni del secolo scorso

SAN VITALE

 La chiesetta campestre di San Vitale, in frazione omonima, edificata a metà del XV secolo nei boschi che si collegano al Lago di Bertignano a Viverone.

 

Ha origini molto antiche poichè il Santo titolare diede il nome all’intero cantone. E’ probabile che l’abitato di S.Vitale sia sorto dopo la scomparsa dell’antico villaggio di Pavarano (secc.XIV-XV) e pure a questo tempo deve risalire la chiesa. Il primo documento scritto che ne parla è la relazione di Visita Pastorale del 1606.

La devozione a San Vitale è dovuta alla presenza nella chiesa parrocchiale del teschio del Santo ravennate, che nel giorno della festa viene portato in processione nella chiesetta. Rubato col busto di argento nel 1747, fu ritrovato quasi miracolosamente il giorno 26 dicembre, festa del compatrono di Roppolo S. Stefano. Gli abitanti di San Germano Vercellese nel 1613, colpiti da terribili guerre, si votarono a San Vitale promettendo una processione annuale a Roppolo se fossero stati liberati. Ottenuta la grazia, ogni anno salgono nella seconda domenica di maggio al piccolo santuario di San Vitale, in rendimento di grazie.

 

Preghiera a San Vitale tratta da una cartolina d'epoca del 1915 , siamo in tempo di guerra la preghiera è rivolta a San Vitale come protettore del soldato , infatti la cartolina in oggetto è indirizzata in Zona di Guerra.