L'INSEGNAMENTO SCOLASTICO
Prima del XIX Sec.
In San Germano nel periodo medioevale l'istruzione scolastica dei
giovani abitanti era praticamente limitata alle famiglie nobili del
borgo , che potevano permettersi un precettore , o appoggiarsi a scuole
private nelle città . E' il caso di Pietro Cara mandato giovincello a
Bologna , oppure un caso diverso del Beato Antonio Della Chiesa che
seguì il corso dell'istruzione legata alle scuole religiose che dalla
fine del Duecento erano essenziali per la preparazione del clero,
persero ogni importanza per l'istruzione dei laici: riacquisteranno un
ruolo importante in questo settore solo all'epoca della Controriforma.
In ambito laicale molte diffuse erano anche le scuole promosse dai Comuni che potevano permettersi di assoldare un maestro , rimasto famoso dalle cronache dell'epoca è da ricordare in concittadino Martino Panizza di San Germano Vercellese capostipite degl'insegnanti sangermanesi , operante in Piemonte nel XV sec. : ad Ivrea nel 1419 e 1438 ; a Torino nel 1427 ; a Cuneo nel 1416 e 1431/32 e a Pinerolo nel 1442. Dalle cronache del tempo veniamo a sapere il modo in cui venissero pagati gl'insegnanti dell'epoca ; " il maestro Martino Panizza nel 1416 a Cuneo esigette che alcuni mercanti agiati si facessero mallevadori del pagamento del suo salario ; a Ivrea nel 1419 pretese il ricavato dell'incanto della beccheria comunale ; a Pinerolo nel 1442 , il salario del maestro venne pagato direttamente dai gabellieri delle porte della città . Emanuele Filiberto di Savoia nella seconda metà del 1500 introdusse un sistema scolastico che portò un'alfabetizzazione elementare anche nelle campagne e che, però, lasciò in mano della Chiesa. In San Germano tale compito viene svolto sia dalle autorità religiose in loco e sia dagli Agostiniani del locale monastero , e ne abbiamo notizia da una disputa sull'affidamento della Scuola del borgo data in concessione dal Comune al miglior offerente ; "... Tipico ad es. quanto avvenne nel 1725 in S. Germano Vercellese o dove a causa dell'emulazione tra il V. Parroco e li pp. Agostiniani ad istanza dei quali sendosi fatto esporre all'Incanto la Rettoria predetta o ne rimase al V. Paroco il deliberamento di farlo come l'ha fatto esercire senza stipendio ... . Nel 1729 Vittorio Amedeo II di Savoia manda una lettera alle autorità religiose in Vercelli - 8 VIII - 1729 "Sua Maestà mi comanda di scrivere a V. S. che debba informarsi esattamente dei Preti di questa Provincia che possano essere abili ad insegnare , gli uni la filosofia , gli altri la Rettorica , gli altri l'Umanità ... . Di lì a poco iniziò l'istituzione di scuole pubbliche promosse e controllate dallo Stato (e non dai Comuni, come era accaduto già dal Medioevo). Lo Stato italiano che inaugurò la nuova politica scolastica nella penisola fu il Regno di Sardegna: una serie di riforme attuate da Vittorio Amedeo II di Savoia istituì scuole laiche statali di vario grado. Con la Rivoluzione francese si affermò una nuova concezione della scuola: l'istruzione primaria è concepita come pubblica, obbligatoria e gratuita; tutti i cittadini, maschi e femmine, devono accedervi. Per i livelli superiori non deve esservi invece uguaglianza dell'istruzione, che deve valorizzare i talenti, ma uguaglianza delle opportunità. La scuola deve essere laica, basata da una parte sulla trasmissione di capacità professionali utili, contenuti verificabili e metodi razionali, dall’altra sulla formazione del cittadino.
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Dizionario dei maestri di grammatica cit., pp. 335-337;
Id., Supplemento al Dizionario dei maestri che insegnarono in Piemonte
fino al 1500 , in «Bollettino storico bibliografico subalpino» Rivista pedagogica : pubblicazione mensile dell'Associazione nazionale per gli studi pedagogici. - 1935 |