CRONACHE DI UN VIAGGIATORE TRA IL XV e XVI Sec. NEL MARCHESATO DI SAN GERMANO
Michel de Montaigne - Viaggio in Italia dal 1580 al 1581 | |
Viaggiatore e moralista antesignano del "filosofo ideale" degli illuministi, Michel de Montaigne nacque il 28 febbraio 1533 nel castello di Montaigne nel Périgord in Francia . Tra il 1580 e il 1581 intraprende un viaggio in Italia , annotando in un diario giorno per giorno le sue impressioni sui luoghi attraversati. Il 29 Ottobre 1581 sulle via del ritorno in Francia , passa nel vercellese e annota queste poche righe ; "Vercel , 10 miglia , città del Duca di Savoia , ancora essa in piano e lungo della della Zesa fiume , il quale varcammo in barca . Il detto ha fatto in quel luogo edificar in gran fretta con un mondo di gente , una fortezza bellina , a quel ch'io potti scorgere di fuori : e ne ha messo in sospetto i spagnuoli vicini a qelle bande. Di là passammo per mezzo di S. German , e poi di S.Ya , piccole castella e seguendo sempre un bel piano , fertile massimamente di noci ( perchè in quelle contrade non sono olive , ne altro olio che di noce ). Una breve annotazione che ci dà un indicazione di qual'era l'aspetto del territorio ad un secolo prima dell'inizio della coltivazione del riso.
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Dalla" Relazione dello stato presente del Piemonte" del 1635 di Francesco Agostino della Chiesa .............Ne' di quà molto discosto , però alquanto più verso Vercelli si trova San Germano , marchesato del signor di Agliè dè Conti di San Martino , eziandio pieno di onorati abitatori , e ornato di alcune chiese , e conventi di Regolari e patria di Frate Aurelio Corbellini Agostiniano , il quale ha dato a' tempi nostri in luce molte belle composizioni , il quale castello , quantunque ora sia aperto , era però molto forte avanti le prime guerre di Monferrato ; ma come presidio troppo vicino a Santhià è stato , comecchè fosse inutile , anzi pericoloso nelle occasioni di guerra , aperto , e le sue fosse di terra empiute. ............... San Germano Terra grossa , come quella, che prima delle moderne guerre faceva più di due mila anime, è e' ha titolo di Marchesato eretto dal Duca Carlo Emanuele di gloriosa memoria , e infeudata a Giulio Cesare de' Conti di San Martino, e Signori d' Agliè , padre d' Ottavio Antonio Cavaliere dell' Annunziata Marchese vivente. In quella si vede un Convento de'Frati Agostiniani dell' Osservanza, che ha dato al Piemonte due gloriosi Beati, cioè Fra Guido de Spada Francescano, che morì in Bologna nel 1340., e Fra Antonio della Chiesa Domenicano gran Servo di Dio, e dotato di scienza incomparabile , il quale dopo essere stato Priore in Bologna , in Verona , in Fiorenza , e in altri Conventi di sua Religione, morì pieno di miracoli del 1459. nel suo Convento di Como, mentre quello attualmente la feconda volta governava . Rofrido celebre Giureconsulto , Consigliere della Gran Curia di Federico II. Imperatore, Guglielmo detto di S. Germano, che fu Giudice Generale del Piemonte nel 1187.,e a'nostri giorni F. Aurelio Corbellini Agostiniano, e'ha mandato alle stampe molti dotti libri. Essendo S. Germano Fortezza di qualche considerazione , prima che le lue mura fossero state spiantate, era abitata da alcune nobili famiglie , tra le quali si contavano fin all'ora quelle de gli Avalloni detti indi Soci , oggi nobili Casalaschi : i Barozzi, de' quali è stato Michele , che con onoratissime cariche servì a' Francesi nelle passate guerre di Piemonte , e ora sono Baroni di Lessona : i Donna usciti da'Conti di Biandrate, già Signori di Viancino, e di Oldenico: i Cara, e i Spatis tutte feudatari e, spinto da generoso ardire , li mete in liberta; pure vedendo di non potersi conservare contro le forze del Visconte , si diede nel 1377. al Conte Amedeo il Verde di Savoia mediante alcune convenzioni ; come fecero gli altri Luoghi suoi vicini, togliendone a nome del Conte il possesso Gerardo Fontana Piacentino Capitano di Santia , che fu indi Signor di Candelo . S. Germano fu nelle prime guerre contro gli Spagnoli aperto, e i suoi bastioni spianati ; poi essendo quella Terra situata in una larga pianura senza acqua, con grandissima difficoltà si può assediare.................. Da più di 50 anni il territorio era incolto , senza gente per i paesi , senza uomini ed animali nelle campagne ; imboschito e tutto selvatico . Per le campagne non si vedevano che case bruciate ed abbattute ; della maggior parte dei castelli non rimanevano che le mura ; degli abitanti un tempo numerosi , chei era morto di peste , chi di fame , chi ucciso , chi fuggito altrove , essendo impossibile vivere a casa propria. I pochi rimasti non avevano nulla di proprio , e siccome le soldatesche rovinavano i raccolti , avevano abbandonato il lavoro , e si erano dati all'ozio , e ai vizi. Non pensavano all'avvenire , non desideravano sorte migliore , e coltivavano solo quel tanto di terreno che bastasse per l'annata. A questo erano costretti anche dalle imposte gravissime che gli stranieri esigevano , sia in denaro che in natura . I fiumi non arginati avevano invaso vasti tratti di territorio , la Sesia , l' Elvo , e il Cervo avevano impaludato circa cinquantamila giornate di terreno . Il Naviglio d' Ivrea era stato abbandonato , e nel territorio sangermanese si era gia riempito di terra e di piante , mentre gli opifici da lui alimentati erano chiusi.
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Dalle osservazioni nel Viaggio di F. Belli Poeta e Scrittore (1577-1644)
Dell'attività del Belli le pagine più vive restano le Osservazioni sul viaggio in Olanda e in Francia (pubblicate a Venezia nel 1632), iniziato nel maggio del 1626 da Rotta Sabadina nel Polesine al seguito di Giorgio Zorzi, ambasciatore in Olanda, e conclusosi sulle rive dell'Oceano. "La mattina de' 27.sodisfatto l'hoste della cena colla borsa, e della gentitezza colle parole auanzammo à veder Tronzano, e San Germano non molto dopo, occupato da gli Spagnuoli nelle rivolte passate : è terra piccola, e con poca difesa. Tutte le Terre, e Villaggi portano , e mostrano ancorale cicatrici delle ferite riceunte nelle hostilità già seguite . Per altro il paese merita commendazione per ogni capo di fertilità, e nella fornità de' frutti non cedono a regione alcuna, La sera entrammo in Vercelli, città piccola , e senza bellezze, anzi con deformità fattevi dal cannone nemico, quando fu presa dal Gouernator di Milano."
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