San Germano nel Periodo Napoleonico

il Piemonte nella primavera del 1795 essendo alleato dell'Austria, e prendendo in alcune occasioni l'offensiva contro la Francia , era praticamente in conflitto con il regime francese che si era instaurato in Francia dopo la Rivoluzione Francese.Nell'anno 1795 quando il Direttorio affidò al generale Bonaparte il comando dell'Armata d'Italia, e con la successiva invasione del Piemonte , la situazione volse a favore dei Francesi, ed il re Vittorio Amedeo III di Savoia fu costretto a firmare l'armistizio di Cherasco. Alla fine del 1798 la monarchia piemontese, almeno in Piemonte, cade.  I Francesi decidono di occupare il Piemonte prima che questo passi alla coalizione, fomentano moti rivoluzionari per abbattere la monarchia dei Savoia. Il re, Carlo Emanuele IV, constatata l'impossibilità di reagire, a fine 1798 lascia Torino e si ritira in Sardegna. Il Piemonte viene nuovamente e completamente occupato dai Francesi. Nasce la repubblica rivoluzionaria, con un governo imposto e controllato direttamente dalla Francia. A questo punto inizia un nuovo periodo di disordini e rivolte nelle campagne, questa volta contro i Francesi ed i repubblicani. La situazione economica della gente, infatti, continua a peggiorare.

Nelle città si cerca di rendere tutto francese e repubblicano, una forte opposizione si trova nelle campagne. Alcuni circoli culturali si sforzano di dimostrare che il Piemonte è francese. A Torino è rimasto il principe Carlo Emanuele di Carignano con il figlio Carlo Alberto. Carlo Emanuele professa idee rivoluzionarie ed entra nella guardia nazionale. Si vota sul destino del Piemonte, ed il 9 marzo 1799, con una votazione ampiamente forzata e scontata in anticipo, il Piemonte viene annesso formalmente alla Francia, ma al momento la cosa non ha seguito. Riprendono le insurrezioni contadine e compare la guerriglia, che ora va sotto il nome di brigantaggio. Quando la Francia, in guerra contro tutti gli stati europei estese progressivamente il proprio territorio, le regioni annesse furono organizzate in dipartimenti ricalcanti il modello francese. Con l'avanzata napoleonica sul territorio italiano, furono creati diversi dipartimenti in cui furono ripartiti gli Stati Sardi: San Germano e il suo territorio venne inglobato nel Dipartimento della Sesia , creato l'11 settembre 1802, quando Napoleone Bonaparte occupò il Piemonte annettendolo alla Repubblica Francese; il capoluogo era Vercelli. Era diviso in 3 arrondissement: Vercelli, Biella e Santhià e 23 cantoni. Si stima che la popolazione ammontasse a 202.822 abitanti. Confinava a ovest con la Dora, a sud con Marengo, a est con l'Agogna e a nord con la Repubblica del Vallese.

San Germano e il suo territorio non rimangono immuni da questa situazione di disagio per l'occupazione straniera , e le cronache ci riportano molti episodi di quel periodo che si possono tranquillamente collocare  tra il sentimento anti-francese e il brigantaggio.

Il 13 Marzo 1797 Giuseppe Garrone di San Germano, per avere con altri compagni insultato con getti di pietre il corpo di guardia di cavalleria francese in detto luogo di San Germano e fatto evacuare da detti soldati il corpo di guardia , con avere in essa derubate tre valigie ripiene di effetti e quattro mantelli di detti francesi e causato con colpo di coltello una ferita nella trachea al brigadiere francese Bernardo Roland. Lo stesso Garrone risulta anche colpevole di aver nella notte del 26-27 novembre 1796 , con colpi di coltello avere sensibilmente ferito in detto luogo di San Germano , un brigadiere e due soldati francesi . Per questi e altri fatti il Garrone verrà poi condannato a dieci anni di galera.

Un altro fatto di più grave rilevanza , emerge dalla sentenza capitale emanata il 08 Ottobre 1798 , in contumacia contro Giuseppe Cesano , Germano Cesano , Pietro Giovanni Scotto , Francesco Soragna e Domenico Pozzo , tutti di San Germano , accusati di aver in comune la sera del 07 giugno 1798 , lungo la strada del detto luogo tendente a Torino e nelle vicine campagne , depredato l'ufficiale francese Andrea Burth capitano dei dragoni ed aggiunto agli aiutanti generali dello Stato Maggiore dell'Armata d'Italia , della sciabola , di una maglia continente 157 luigi d'oro , di due mostre d'orologio d'oro con una catenella simile , l'altra d'argento , e ferito leggermente con coltello nel braccio sinistro e sul petto , e con corpo contundente contuso sul capo , dorso e braccia. Sulla stessa vettura che transita va sulla strada di san Germano viene anche aggredito il francese Ludovico Aubri ,  l'aggressione frutta alla banda ; sessant'otto pezze d'oro di Genova , ventiquattro luigi d'oro , e nel tentato di prendere possesso di una pistola da detta vettura ,  il Pozzo resta ferito da un colpo sparato accidentalmente. Sembra che l'aggressione si scaturita da un alterco avuto poco prima con il Mastro di Posta di San Germano Benedetto Meda Garrino , e l'ufficiale Andrea Burth .

Un altro grave fatto di sangue si registra nella notte del 15 giugno del 1800 , e conclusa con l'uccisione uno e il ferimento di altri due francesi addetti al servizio del Gen. Desaix avvenuto sulla strada di san Germano in direzione di Vercelli. Nel giro di poco tempo i colpevoli sono assicurati alla giustizia e messi sotto processo , grazie alla delazione dei fratelli Francesco e Giuseppe Cesano nativi di San germano , premiati con " due carte di impunità o sicurezza" su richiesta del commissario Innocenzo Fileppi.

L'occupazione Napoleonica a San Germano si consolida tra il 26 e il 27 maggio 1800 Il generale MURAT, con mezza brigata della divisione MONNIER e alcuni reggimenti di cavalleria, dopo essersi impadronito di Santhià , occupa San Germano e si dirige verso Vercelli. Il nostro borgo come il resto del territorio viene inquadrato dal 23Giugno del 1800 al 01 Aprile 1801 nell'appena costituita Nazione Piemontese , dopo tale data la "Nazione Piemontese" viene suddivisa in Dipartimenti direttamente dipendenti dalla Repubblica Francese.  San Germano e inserito nel "Dipartimento della Sesia" e dipendente dalla "Sottoprefettura di Santhià",  tramite un Sindaco "Maire"(si ha memoria del Maire Carlo Costa che nel 1810 autorizzava la traslazione del beato Antonio Della Chiesa nella chiesa di San Germano). Esisteva anche in paese un distaccamento francese di artiglieria . Altro sindaco durante quel periodo fù Carlo Mentigazzi , e Commissario di Polizia in San Germano ; Gian Antonio Zapillone , citato anche per aver introdotto sul territorio sangermanese  nelle terre di suo possesso , la coltura della Colza. In quel periodo vennero piantati i pioppi lungo la strada da San Germano a Vercelli  e da San Germano a Santhià.

IL Nuovo Regime

Con decreto dell’8 fiorile anno IX (28 aprile 1801) fu nominato a prefetto del Dipartimento del Sesia Felice San Martino La Motta, ed a segretario Marocchetti ex segretario generale della Commissione esecutiva. Picco ebbe la carica di consigliere della prefettura di Vercelli

il San Martino nell’assumere le sue funzioni di prefetto del Dipartimento del Sesia indirizzo 2’ stila ai concittadini il seguente proclama

 

"L’amministrazionè generale del Piemonte confidandomi la carica importante e diflìcìle di prefetto di questo Dipartinento volle consultare piuttosto il mio amore per la patria e il desiderio mio di cooperare al pubblico bene, che non i miei ‘lumi ed i miei talenti. Io non avrò altra mira che quella di rendermi degno della sua confidenza e di mèritarmi la vostra. Vengo fra voi colla più ferma determinazione di affaticarmi per la vostra felicità , pronto a fare ogni sforzo per mantenere il buon ordine e la regolarità in tutte le parti dell‘amministrazione.

« Non mi si parli di alcun partito; se mai ve ne fa alcuno tra voi dopo il decreto dei consoli della repubblica francese dei dodici germile, essi devono ‘tutti riunirsi in un ‘solo. Qualunque possa essere l’opinione dei cittadini, quando ubbidi'scono alle leggi, essi hanno diritto alla loro protezione ed alla mia stima. Ogni denominazione odiosa che potesse farci risovvenire delle nostre intestine dimensioni deve essere cancellata dalla nostra memoria. Il titolo di cittadino è il solo che io conosco, e che mi è caro; egli è il più grande, il più degno di un uomo libero. Ciò non ostante gli uomini viziosi e perturbatori dell’ordine sociale troveranno in me un nemico implacabile; essi tenteranno invano di sottrarsi alle mie ricerche; di concerto coll'autorità militare noi sapremo scoprirli, e purgare il Dipartimento; ed io mi lusingo di essere in ciò secondato da tutti i buoni cittadini.

ÌI Che non debbo io sperare da un popolo, il quale si mostrò sempre docile alla voce delle autorità costituite , che non fu mai agitato dal fanatismo , dove i ministri del culto si limitarono sempre ai doveri delle loro funzioni , la cui guardia nazionale piena di zelo e di coraggio, sempre pronta a mantenere la pubblica tranquillità, fu non ha pari dichiarata benemerita del popolo subalpino per aver contribuito con una lodevole energia a dissipare la burrasca, che sembrava minacciare queste belle contrade?

« Riuniamoci, o miei concittadini, per cancellare le tracce della lunga guerra che il primo magistrato della più grande nazione terminò ora con una pace tanto gloriosa. Continui l‘agricoltura, sorgente prima della vostra prosperità, ad arricchire una parte di questo Dipartimento, mentre che l’altra per la natura del suolo meno abbondante in produzioni della terra stenderà i confini del commercio e dell’industria per cui da lungo tempo ella si distingue.

« Tutti i cittadini che hanno delle idee utili si presentino., I loro progetti saranno esaminati ed appoggiati presso l’amministratore generale, il quale altro non desidera che la felicità dei popoli affidati alla sua amministrazione. In nome di lui io vi raccomando l’unione, il rispetto per le proprietà, e l‘ubbidienza alle leggi.

« Il presente proclama sarà stampato nelle due lingue, e pubblicato in tutti i comuni del Dipartimento .

Vercelli il 20 fiorile, anno netto della Repubblica francese.

 S. MARTINO

 

Col nuovo Regime Napoleonico vengono introdotte alcune norme che coinvolgono il nostro Borgo ; Con Il cosiddetto editto di Saint Cloud (correttamente: Décret Impérial sur les Sépultures), emanato da Napoleone a Saint-Cloud il 12 giugno 1804, raccolse organicamente in due corpi legislativi tutte le precedenti e frammentarie norme sui cimiteri. In virtù di esso il vecchio cimitero sangermanese posto sull'angolo nord-est di Via Circonvallazione viene trasferito nel nuovo sito  Il Cimitero Nuovo , Così citato nei documenti di metà 800 era suddiviso in recinti e quadri , vi era un campo dedicato alla sepoltura dei bambini ( lato nord-est , ancora oggi visibile ) allora la mortalità infantile era molto elevata.

In quegl'anni è venivano posti olmi o platani per i viali urbani, gelsi rosa per la strada da Vercelli a San Germano, ma anche pioppi e roveri sulla strada da San Germano e Cavaglià.

 

 

Dalle cronache sappiamo che la popolazione sangermanese nel periodo 1806-1809 era di 2345 abitanti e che la media anno dei nati era di 116 e quella dei morti di 146. Furono introdotte come in tutte le zone occupate le nuove unità di misura;

L'occupazione Napoleonica cessa il 4 Aprile 1814 , con l'arrivo da Vercelli di settemila piemontesi al comando del generale La Tour.  Il 22 Maggio 1814 , tutto il territorio piemontese ritorna sotto il dominio della Casa Savoia.

La piantina sopra riportata fotografa il borgo di san Germano nel 1812 , da questa cartina si possono ricavare alcune interessanti osservazioni.

A - Le strade di transito da altre località (segnate in rosso )non entravano direttamente in paese , ma lo aggiravano .

B- Il Cimitero era situato all'interno del borgo , nella zona che attualmente fà angolo tra Via Circonvallazione e il Viale della Rimembranza.

C- Si notano  i fontanili che circondavano il paese (Fontana di Robarello che nasceva all'interno del centro abitato "Funtanin dal Magu" , Fontana della Valle Andrea che nasce presso l'attuale Campo Sportivo e attraversa sotto il Corso Matteotti , tutto il centro abitato) che con il Canale D'Ivrea , probabilmente formavano i fossati che circondavano le antiche mura della piazzaforte Seicentesca.