San Germano   e la crisi del Trecento

 

Nel  XIV secolo il territorio di San Germano come il resto del territorio vercellese è caratterizzato da una profonda crisi demografica , dovuta in modo principale dalle epidemie di peste che ha brevi intervalli hanno ripetutamente imperversato nelle campagne e nei villaggi.  La peste nera è documentata sul territorio nel 1348-1350, nel 1361, 1384, 1388 . Altro motivo della crisi demografica , sono le continue vicende belliche tra le fazioni Guelfe e Ghibelline , che rendono insicuro il territorio , con il conseguente abbandono delle colture agricole.

Nel quadro dell’accentuata mortalità epidemica e delle devastazioni belliche di fine Trecento, per diversi villaggi, quali Pezzana, Palestro, Capriasco, Casalvolone, Rive, Sandigliano,Larizzate, Cerrione, Casanova Elvo, Sala Biellese, San Germano e Borgo d’Ale sono testimoniati significativi ribassi demografici . Nonostante ciò San Germano rimane tra i comuni con il maggior numero di abitanti.

Nel 1379 San Germano conta 173 fuochi ( i fuochi corrispondevano a nuclei famigliari su cui venivano applicate le tasse , un  fuoco equivaleva ad una media di 5 persone.) per cui si può ipotizzare una popolazione di 865 abitanti.

Significativo era il quadro nel vercellese dei paesi abbandonati ; circa una trentina di abbandoni,documentati con certezza, su un’area che nel Trecento, fra località viscontee e sabaude, contava circa centoventi villaggi è una quantità in grado di dimostrare che il Vercellese era all’epoca un territorio pesantemente spopolato. Un quoziente di abbandono attorno al 25% (limitando il calcolo alle ville).Risultano villaggi abbandonati, per lo più indicati con espressioni quali «loca deserta et inhabitata», Gazzo (1330), Frigaria (1348), Villanova Monferrato (1390), Leria (fine Duecento),Anzasco (fine XIII-inizio XIV), Borghetto Po (1306), Uliaco (1306), probabilmente Pianchetta (1310), Casalrosso e Roncarolo (1321), Pertengo (1338), Areglio (1341), Logge (1341), Desana (1348), Vintebbio (anni Settanta del Trecento), Settime (anni Novanta del Trecento), Caresanablot (1421), Miralda e Moriondo (1428).

Una parte degli abitanti dei villaggi abbandonati confluiscono nei borghi ancora popolati , e San Germano è tra questi , infatti verso l'inizio del XV secolo , molti cercano di rientrare nei luoghi di origine , abbiamo per quel che riguarda San Germano una testimonianza tratta della supplica di abitanti di Muleggio,venuti rispettivamente da San Germano (Savoia) e da Fontanetto (Monferrato) «ad standum et habitandum in loco Mulegii qui locus erat inhabitatus omnino, spectantes gaudere benefi cio exemptiones et immunitates quibus gaudent alii euntes habitandum civitatem Vercellarum vel loca inhabitata».

Nonostante la tenuta demografica la popolazione sangermanese rimane afflitta dalla carestia , ciò è documentato dalla richiesta fatta per denuncio di esonero per il pagamento dei tributi di ben 33 fuochi dichiarati "fuochi miserabili" corrispondenti ad un nucleo di 165 abitanti , equivalenti al 19% del totale , e dalla richiesta fatta dagli abitanti di Capriasco nel 1397 di farsi abbassare la taglia all’esigua cifra di 2 fiorini e 12 grossi, a causa della partenza di quattro gruppi familiari.